Tre anni. Un tempo troppo breve per dimenticare ciò che non si dimenticherà mai, eppure sufficientemente lungo per correre il rischio di disperdere la testimonianza di una vita, di uno come Cesarino che è arrivato a mettere in gioco la sua di vita, pur di difendere ciò che riteneva giusto, ciò in cui credeva.
Tre anni. Un tempo sufficientemente lungo perché il suo ricordo non rappresenti più qualcosa di scomodo per qualcuno, perché niente meglio del tempo che passa, è in grado di curare un accidente, di suturare una ferità, di asciugare risentimenti o incomprensioni. Tutte cose da poco, viste da qui. Ciò che rimane è ciò che dovremmo avere il dovere di ricordare e di divulgare: la testimonianza politica.
Tre anni. Sembra ieri se guardiamo dentro il nostro cuore, sembra un secolo se guardiamo a ciò che c’è fuori da noi. Tanto è cambiato da quel 22 luglio 2012, ma tutto ciò per cui Cesarino si è battuto è rimasto irrisolto, anzi è persino peggiorato. Il “Sindaco” Cesarino, quello che aveva il coraggio di dire “NO” al Prefetto, per sfidare Roma e lo Stato, forte del sostegno di un popolo, il nostro. Per vincere non ci serve altro. In fondo non è cambiato nulla. I nostri popoli sono ancora umiliati, derubati, quotidianamente derisi da uno Stato arruffone, sprecone e guidato da incomprensibili bizantinismi.
Tre anni. Un battito di ciglia nella lunga ed estenuante lotta per conquistare la nostra libertà, di cui noi siamo piccoli ed insignificanti protagonisti di un brevissimo atto. La libertà dei nostri popoli, da secoli negata da un tiranno che ha cambiato solo nome e maschera, ma non l’obiettivo: sfruttarci. Quello che combattiamo oggi è il più temibile degli avversari; maestro nell’arte dell’inganno, campione nell’esercizio gattopardesco, fenomenale nell’eseguire il perenne ordine del “facite ammuina”. L’imperativo oggi è resistere alle sirene, rese affascinanti dalla promessa del potere, di chi vuol farci credere che l’errore fatale di uno Stato centralista ed accentratore sia irreversibile. Sciocchezze. Ridicole sciocchezze.
Tre anni. Un tempo troppo lungo se passato abbandonando la nostra religione di libertà, l’unica via possibile per la salvezza: il federalismo.
Abbiamo una testimonianza da seguire e da ricordare, in questa nostra battaglia, che potrà darci ancora una mano: ciao Cesarino.