LA BRIANZA DIVENTA ROSSA, E GIU’ TASSE

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Gli amici del PD in Brianza hanno gongolato parecchio in questi giorni, giustamente galvanizzati dal risultato elettorale delle europee, ma esultando anche per alcuni risultati che in questa tornata amministrativa hanno sorriso a nuovi amministratori PD. Il capogruppo Guerriero in Consiglio non ha mancato di sottolineare il “ribaltone” in Brianza, evocando la famosa cartina che si sta colorando tutta di rosso. Tutto vero, tutto giusto. Ogni scelta porta con sé le sue conseguenze però, e se è vero, com’è vero, che ancora siamo tutti in estasi per i mitologici 80€, è altrettanto inesorabile constare che la macchina infernale delle tasse muove veloce contro ogni nostra gioiosa previsione di spesa; insomma gli 80€ sono arrivati nelle tasche di qualcuno, ma andranno a finire sempre li, nelle fauci del fisco.
È infatti sbarcata anche in Brianza la famigerata TASI, quella che dovrebbe ufficialmente finanziare i servizi indivisibili, ma che in realtà è semplicemente l’ICI sulla prima casa che ritorna. Perché? Presto detto: i Comuni stanno iniziando a deliberare le aliquote e, guarda caso, la TASI viene applicata quasi ovunque (tranne rare eccezioni) solo sulla prima casa (perché sulle seconde si paga già l’IMU), ed ecco quindi che la TASI è semplicemente la variante renziana dell’ICI. Insomma, ci prendono sempre per il culo.
Ma attenzione, i Comuni hanno la facoltà di scegliere le aliquote, ed ecco allora che ritorna la famosa cartina, quella che qualcuno si vantava essere sempre più colorata di rosso. Rosso rischia di diventare anche il conto corrente di quei cittadini che hanno scelto di seguire l’onda piddina in terra briantea: è ben evidente come in tutti i comuni che si sono colorati di rosso, tranne rare e lodevoli eccezioni, si è deciso di applicare un’aliquota che sfiora il massimo. Anzi, si è fatto di peggio. L’aliquota massima sarebbe infatti, per la TASI, del 2,5 per mille, se non fosse che per venire in soccorso di Roma che versa in situazioni finanziarie disastrose, in via transitoria (si spera) per il solo 2014 è data facoltà di aggiungere un ulteriore 0,8 per mille. Risultato? Nei comuni rossi ha vinto il solito partito del “tassa e spendi”, e giù il diluvio di tasse. A questo punto, con l’aliquota TASI al 3,3 per mille, e la rivalutazione delle rendite catastali, il traguardo della vecchia ICI, che era al 4 per mille, risulta ormai raggiunto e forse superato.
Arcore, Lesmo, Brugherio, Limbiate, Meda, Seveso, tutte amministrazioni in cui si è abbattuta quell’onda rossa, quel ribaltone di cui tanto ci si è gongolati a sinistra. Ecco cari cittadini il risultato: TASI al 3,3 per mille, o giù di lì. È questa la rivoluzione degli amministratori del PD? Qui l’unica cosa che dovrebbe diventare rossa p la faccia di qualcuno, ma per la vergogna.
Dove resiste il centro destra, guarda caso, la musica cambia: Concorezzo, Besana, Bovisio, la TASI sta a 0 o quasi. Ma questi comuni rischiano tutti anche loro il ribaltone domenica con il ballottaggio. E attenzione, perché una volta cambiato il colore dell’amministrazione, a norma di T.U.E.L., il nuovo sindaco avrà la facoltà di rivedere prima di fine anno l’aliquota, naturalmente in rialzo, della TASI. Come si dice? Elettore avvisato, mezzo salvato.
Ecco allora che il messaggio per domenica appare chiaro: se stai a casa o voti un sindaco PD, hai le tasse assicurate. Tutto chiaro, o no?

  TASI (Ab.Principale)

aliquota per mille

ARCORE

3,3

BERNAREGGIO

0

BESANA IN BRIANZA

0

BIASSONO
BOVISIO

1

BRUGHERIO

3

CARNATE

3,3

CAVENAGO DI BRIANZA

1

CESANO MADERNO

2,4

COGLIATE

1,6

CONCOREZZO

1

DESIO*

3

LESMO

3,1

LIMBIATE

3,3

MEDA

3,3

SEVESO

3,3

VEDANO

0

VERANO BRIANZA

2,5

* Desio applica aliquote diverse a secondo della rendita catastale, il 3 è un dato indicativamente medio