C’è una triste vicenda, certo piccola e marginale, che riempie qualche mezza pagina di giornali e siti web in questi giorni, ovvero i piagnistei di Corradino Mineo che trova ingiusto versare una quota del suo stipendio al Partito Democratico, secondo le regole interne. (Ne trovate notizia qui )
Quello che nausea è l’idea che si discuta pubblicamente di una questione di soldi, quando invece visti i tempi bisognerebbe concentrarsi sulla politica, ma quello che fa incazzare davvero è ben altro: Mineo sostiene che quando lavorava in RAI prendeva uno stipendio maggiore! Ma se un giornalista di seconda fascia come Mineo, relegato al palinsesto delle sei di mattina di Rai3, uno che mangia allegramente arance in diretta, data l’intimità delle sue trasmissioni, se uno così piglia più di un parlamentare, ma quanti soldi buttano in RAI? Ma quali razza di stipendi si permettono di elargire in questo carrozzone marcio? Mineo si ribella al pagamento della quota del PD, definendola un pizzo, quando è la RAI a imporre un pizzo legalizzato attraverso il canone, non per vedere la RAI, ma a prescindere per possedere una TV! E lo chiede perché deve pagare stipendi esagerati, come quello di Mineo. Questa è la vergogna, questo è lo scandalo, e che Mineo non si faccia più vedere in RAI!