“Gesù o Barabba?, Scegliete!”, Così ebbe inizio la più famosa delle votazioni palesi della Storia; l’esito, va detto, non fu certo memorabile. Al contrario, secondo Beppe Grillo “Il voto segreto è un abominio”, e la verità è che questa votazione sulla decadenza di Silvio Berlusconi rischia di diventare il Vietnam del Partito Democratico; e nel Viet-fottuto-Nam si muore. Un agguato, una mina, una trappola o un cecchino, il pericolo arriva quando non te l’aspetti e magari da chi non ti saresti mai immaginato.
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NESSUNO DICE LA VERITÀ
Diciamolo chiaramente: sul tema nessuno la racconta giusta, come nei migliori thriller politici. Il Pdl minaccia ogni giorno il Governo Letta, ma in realtà se Berlusconi potesse lo farebbe governare per diceci anni di fila. Letta ci mette la faccia, il Pdl ha comunque i suoi ministri e Berlusconi condiziona da fuori, senza avere il PD all’opposizione che rompe le scatole, visto che è ufficialmente un alleato, seppur anomalo.Certo, si agitano, nel tentativo di guadagnare giorni e posizioni preziose sul fronte della giunta per le elezioni. Finge anche il Partito Democratico, tentando di nascondere le profonde lacerazioni, presentandosi all’opinione pubblica forte e sicuro, quando al contrario appare in evidente stato di panico, e ne ha tutte le ragioni per esserlo. Ecco perché.
SE PASSA IL VOTO SEGRETO SONO GUAI PER IL PD
È necessario innanzitutto fare qualche conto, perché sui numeri si gioca il futuro del PD, più che di Berlusconi. I membri chiamati a votare in Giunta sono 23, ufficialmente così divisi: 14 favorevoli (M5S + PD+MONTI), 8 contrari (PDL+ Lega) e 1 incerto (socialista). Questo il risultato sulla “carta”, l’esito apparirebbe dunque scontato, ma ad un occhio politicamente attento non sfugge il disegno di uno scenario alternativo e dirompente. Se passa il voto segreto tutto può cambiare, per esempio i 4 voti dei grillini, senza l’occhio dei cittadini controllori, diventerebbero l’arma di distruzione di massa per il Partito Democratico. Se Beppe Grillo fosse dotato di un minimo di furbizia non si farebbe scappare l’occasione; i 4 pentastellati, coperti dall’anonimato, potrebbero votare per salvare Berlusconi, portando l’esito ad un 12 a 11 che salverebbe il Cav, anche se solo momentaneamente visto che è in arrivo l’interdizione, ma detonerebbe la rivolta all’interno del PD, visto che i sospetti e i dubbi sono già oggi indirizzati ai potenziali Senatori “traditori” dei Piddini. Si scatenerenne la guerra civile prima del Congresso e il partito rischierebbe seriamente la disgregazione. I militanti inferociti sarebbero allo sbando, si aggirerebbero come belve ferite, azzannando e sbranando ogni dirigente che tentasse di abbozzare una spiegazione.
GRILLO VUOLE DISTRUGGERE TUTTI
Non dimentichiamoci che Grillo è come quel giocatore di Risiko che pesca la carta con l’obiettivo di distruggere le armate rosse e blu. Il suo obiettivo è distruggere tutto, e ora si ritrova con i blu già azzoppati dalla magistratura e il dito sul grilletto per uccidere i rossi. Può lasciarsi scappare un’occasione così ghiotta? Certamente gli uomini del PD hanno fiutato la trappola, non a caso si agitano per cercare di evitare il voto segreto, ma non sarà facile.
Intendiamoci, potrà anche essere semplicemente fantapolitica, un pensiero tanto assurdo quanto cinico, ma i numeri non sono fantasia, e l’ultimo post di Beppe Grillo sembra regalare segnali importanti in questa direzione. “Comunque vada, sarà un successo”, ha scritto sulle pagine del suo blog oggi, e poi il sinistro riferimento alla votazione che affondò le velleità quirinalizie di Romano Prodi. Tutto questo suona come una sarcastica minaccia, e fossi in Epifani, Renzi Letta non dormirei sogni tranquilli. Noi armiamoci di pop-corn e godiamoci lo spettacolo.