Bidone de Il Fatto Quotidiano! Lo scandalo della nomina di Zangrillo? Una notizia del 2009!

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Marco Travaglio è ormai un giornalista bollito, dopo il ko tecnico subito nel match elettorale in TV contro Silvio Berlusconi, non si è più ripreso. Un po’ come il Ronaldo imbolsito visto con la maglia rossonera, si muove stanco per il campo alla ricerca del colpo di classe, la stoccata da campione, il lampo di genio che illumina il gioco. Vecchi ricordi, ormai sbiaditi, perchéTravaglio è ormai la grigia fotocopia del giornalista che fu. Ieri su La7 era alle corde pure con la Senatrice Casellati, coriacea certo, ma non un mastino. La Gruber è dovuta intervenire prima del gong, per evitare il peggio. Povero Marco, fa quasi pena, l’ombra di se stesso.

Ed allora, se il comandante non tiene più saldo il timone, chiaramente anche la barca traballa, e oggi il Fatto ha preso un bidone di quelli che in nessuna parte del mondo, a nessun giornalista, sarebbe perdonato; in Italia, dove il giornalismo è allo stato comatoso, nessuno se ne accorge.

Stefano Feltri, giovane giornalista rampante, bocconiano sempre puntuto, oggi su Il Fatto Quotidiano ha denunciato lo scandalo della nomina del medico di Berlusconi nel Consiglio Superiore della Sanità, da parte del Ministro Lorenzin. Titola il Foglio: “CONSIGLIO DI SANITÀ, LORENZIN CHIAMA IL MEDICO D B.”. Il pezzo traccia la misura poi dello scandalo, ovvero nominare il medico che certificò l’uveite. Peccato che il giovane Feltri, forse affetto anche lui da uveite, o forse preso dalla smania di vergare il solito pezzo contro il nemico pubblico numero uno, si sia dimenticato le più elementari regole di un giornalista, ovvero di raccogliere le informazioni prima di confezionare un pezzo. Sarebbero bastati due o tre click su internet, per scoprire che Zangrillo siede nel Consiglio Superiore della Sanità (a compenso zero) dal 2009! (qui trovate il decreto,di nomina) Insomma, montare uno scandalo dopo quattro anni, caro Feltri, appare arduo anche per un giornale corsaro come Il Fatto. Va poi ricordato che Zangrillo ha continuato a coprire quel posto anche con il Governo Monti e il Ministro Balduzzi. Ma Feltri non si limita, perché alla fine un bidone tira l’altro, e accusa la Lorenzin anche per la nomina di un altro medico amico di B., Mario Stirpe, peccato che anche questo sieda in Consiglio dal 2009.

E cosa fa il mondo dell’informazione e del giornalismo italiano? Controlla? Corregge? Ignora? Nemmeno per sogno, si cimenta nello sport preferito di molti giornalisti: il copia e incolla. A quel punto il bidone diventa notizia, la notizia scandalo e rimbalza sul web. Con quattro anni di ritardo.