La notizia della chiusura imminente dell’unità produttiva di MX Group a Villasanta, azienda operante nel settore della produzione di pannelli fotovoltaici, é di quelle che ti fanno dubitare sulla bontà delle grandi scelte strategiche operate in Italia negli ultimi anni.
Mx Group se ne va perché il governo Serbo, così sembra, chiedeva un investimento in loco come condizione alla mega commessa sul grande parco fotovoltaico, e se ne va anche perché le ultime rimodulazioni del conto energia non sono più così favorevoli per il mercato delle rinnovabili.
Il dubbio é questo: abbiamo investito tanto per le energie rinnovabili, se
pensiamo che solo nel 2009 si parla di 2,1mld (già al netto dei costi per nucleare, assimilate e grandi clienti interrompibili), soldi riscossi, ricordiamolo sempre, a tutti i cittadini con un
prelievo sulle bollette.
E cosa abbiamo ottenuto? Abbiamo creato nuove industrie “drogate”, con il rischio, davvero concreto, che molte di queste chiuderanno i battenti con l’esaurirsi degli incentivi e le più solide e attrezzate faranno i bagagli per andare in paesi in cui costi energetici, burocratici, contributivi e fiscali sono enormemente minori, se non addirittura dove, come il caso della Serbia, ti erogano ben più forti incentivi.
Cosa rimarrà dei miliardi investiti? … Poco o nulla…
Proviamo ad immaginare se avessimo fatto una pernacchia a Kyoto e al 20 20 20, se avessimo investito quei 2/3 mld di € l’anno per finanziare l’agenda digitale, dotarci finalmente di infrastrutture all’avanguardia, completare la rete di banda larga ed ultra larga.
Cosa avremmo oggi? Avremmo generato comunque un volano virtuoso grazie alla mole di lavoro necessario per installare le reti, con il vantaggio di aver creato un asset strategico per il sistema paese che nessuno avrebbe potuto “de localizzare” e che avrebbe potuto migliorare quelle condizioni, oggi tutte negative, per attirare o far sopravvivere le nuove imprese.
Sono scelte… Forse sbagliate.