Il taglio dei BUS è solo colpa di Roma. Basta commedie.

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I Sindaci e Consiglieri provinciali del PD protestano contro il taglio che hanno deciso loro stessi. Una commedia.

C’è qualcuno che è ancora convinto che la politica sia un teatrino, in cui si debba recitare una parte davanti ai cittadini e un’altra nelle riunioni, quelle magari considerate più serie, tra politici e amministratori. Come se i cittadini si potessero prendere per il naso, mettendo in scena squallide commedie da due soldi. Poi tra la “casta” si tengono altri toni e posizioni, più concilianti.

È il caso del Sindaco di Nova Milanese Rosaria Longoni, presente all’Assemblea dei Sindaci del 29 dicembre scorso, seduta giusto qualche fila davanti al sottoscritto. Alla notizia, data in quella sede dal Presidente Ponti, non si scompose più di tanto, tantomeno intervenne arrabbiata protestando. Fece altro. Prese il microfono in maniera pacata e tranquilla, affermando che la decisione di tagliare completamente due linee, tra l’altro tra le più utilizzate, era probabilmente un modo per sollevare un polverone, creare un disagio forte, così da costringere Regione o Città Metropolitana ad aprire il portafogli. Un gioco politico insomma, per tentare di lasciare il cerino in mano a Regione Lombardìa, governata dal centro destra, gli avversari politici. Un giochino squallido, naturalmente sulla pelle dei cittadini e pendolari.

Ed infatti così è andata. Il girono 5 gennaio è andata in scena la commedia, con diversi attori e commedianti protagonisti. Il Sindaco Longoni che, questa volta in versione preoccupata, nella conferenza stampa organizzata con altri sindaci PD, ha dichiarato:

I recenti tagli a questi servizi di trasporto così importanti – ha affermato accorata Rosaria Longoni – non solo penalizzano Nova dal punto di vista viabilistico isolandola completamente, ma sono soprattutto la negazione del diritto alla mobilità e all’istruzione per migliaia di cittadini e ragazzi novesi. Per questo sono felice che si sia formata questa rete di comuni e di sindaci che oltre ad aver stretto un rapporto di coesione tra loro, hanno veramente a cuore i propri cittadini. Ecco, questo è il nostro modo di dimostrare la nostra presenza ai concittadini

A ruota ha seguito la prima cittadinana di Muggiò, Marisa Fiorito, che da copione punta il dito contro la Regione, quando invece le linee sono state tagliate dalla Provincia e proprio perché la Provincia non ha risorse. Perché tirare in ballo la Regione? Semplice, per criticare il centro destra e Maroni. Squallida politica.

Ma, come cantava Ligabue, il meglio deve ancora venire. Presenti alla conferenza stampa anche due Consiglieri Proviciali di maggioranza, che quel taglio lo hanno avallato, così come hanno votato senA colpo ferire tutti i documenti di bilancio. Senza proferire la minima critica. Parliamo del Sindaco di Lissone Concettona Monguzzi, che ora protesta contro la Regione (e te pareva) quando il taglio l’ha deciso la Provincia, dove lei comanda, in maggioranza. Ridicolo.

Ancora più ridicola e stucchevole la presenza della Consigliera Valeria Fasola. Quest’ultima non è solo Consigliere Provinciale di maggioranza, ma è addirittura la Consigliera Delegata a Finanze e Bilancio. Cioè, per semplificare, l’equivalente dj quello che era una volta l’Assessore al Bilancio. La Fasola, anch’essa mura esecutrice di tutti i tagli e manovre di bilancio della Provincia, ma intervenuta in aula per spendere mezza parola di critica (MAI), ora si presenta con i cartelli in mano, a protestare. Protestare contro cosa? Contro i tagli che lei stessa ha deciso. Qui delle due l’una: o siamo di fronte ad una politica smaliziata come nemmeno i vecchi volponi della prima repubblica, oppure siamo alla soglia del ricovero per personalità border line. Speriamo il primo caso.
Ma è possibile prendere per il naso i cittadini in questa maniera? Credo e crediamo di no. Ponti annunci immediatamente il ritiro del taglio prospettato alle due linee, popolate da lavoratori e pendolari e proponga un taglio diverso, magari a quelle corse notturne popolare per lo più da stranieri non paganti.

Subito dopo si mobiliti la politica brianzola, e tutti gli amministratori, per una manifestazione di massa a Roma, contro l’unico responsabile di questo disastro: il Governo di Roma.