Perché prendersela con le Camere di Commercio?

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camere di commercioAlcuni collegano il livore del Premier verso le Camere di Commercio, ad antichi dissapori e cattivi rapporti tra l’allora giovane sindaco di Firenze e i vertici camerali locali.

O molto più semplicemente, e verosimilmente, l’invadenza del sistema camerale toscano, fiorentino in particolare, nelle dinamiche politiche ed economiche della città deve aver disturbato parecchio la gioventù del novello duce di Rignano. Fatto sta che fin dagli albori della sua parabola rottamatrice (e proprio di parabola trattasi, visto che oggi appare in bella mostra la sua fase calante), Renzi aveva messo nel mirino le Camere di Commercio.

Nella prima proposta di Jobs Act, annunciata con la “e-news” datata 8 gennaio 2014, ancora prima quindi di esautorare Letta fregandogli il posto da Primo Ministro, si leggevano oscuri presagi:

5.  Eliminazione dell’obbligo di iscrizione alle Camere di Commercio. Piccolo risparmio per le aziende, ma segnale contro ogni corporazioni. Funzioni delle Camere assegnate a Enti territoriali pubblici.

Da notare che già nell’enunciare la proposta, in questo caso l’eliminazione dell’obbligo d’iscrizione, si ammetteva che l’ipotetico risparmio (leggasi utilità) per gli imprenditori sarebbe stato piccolo. In realtà nulla, forse controproducente. Però sarebbe stato un segnale contro le corporazioni. Ciumbia! Sarà vero?

Probabilmente, come spesso accade quando si è alle prese con la retorica renziana, è vero il contrario. Il motivo per cui si sta tentando di smantellare il sistema camerale italiano, certo non immune da critiche e malagestioni, soprattutto in alcune aree d’Italia (e inutile dirlo che le “aree” in questione siano sempre le stesse, quelle del Sud, portatrici croniche di inefficienza e malaffare), è da ricercarsi nel tentativo di privilegiare proprio una corporazione (nel senso proprio del termine): la Confindustria. È una vera e propria guerra di potere, quella ingaggiata da Matteo Renzi contro le Camere di Commercio. Forse perché queste, meno sensibili alle sirene renziane data la loro indipendenza, dovranno presto essere sostituite, nella nuova corte del potere gigliato, dal sistema confindustriale, molto più sensibile alle contaminazioni politiche.

Il primo passo verso l’annientamento delle Camere è stata la riduzione del diritto camerale, quello chiesto alle aziende. Cifre poco più che irrisorie, si parla in media di qualche centinaio di euro, anche meno per moltissime micro imprese. Pensate che per un colosso come FCA (la nuova Fiat), si tratta di 20.000€. Insomma, un problema che non è tale nemmeno per le imprese.

Eppure verrano ridotti drasticamente. Il risultato quale sarà? Presto detto. Le risorse a disposizione delle Camere saranno giusto sufficienti a pagare stipendi e costi fissi. E a quel punto già ci pare di sentirlo il coro delle cocorite renziane: chiudiamo questi carrozzoni inutili che servono solo a pagare stipendi di dipendenti, magari pure fannulloni, che timbrano in mutande e che noi licenzieremmo comunque in 48 ore. Magari pure in 40.

Peccato che le Camere di Commercio eroghino numerosi servizi alle imprese, servizi che probabilmente costerebbero molto di più dei diritti camerali, almeno per i piccoli e i piccolissimi imprenditori. E chi sarà chiamato a svolgere quei servizi, una volta smantellate le Camere di Commercio?

Idea, ideona: facciamoli fare a Confindustria! Ed ecco che il cerchio si chiude. Con una differenza però, e mica da poco.

Confindustria, che non è una congregazione di pii uomini votati al lavoro solidale e gratuito, vorrà giustamente essere remunerata per queste attività. Ed ecco che arriveremo al paradosso, tipico anche questo dell’era renziana, che partimmo per limitare la spesa pubblica e ci ritrovammo ad aumentarla. A vantaggio di chi? Magari di Marchionne, che potrà cosi far risparmiare a FCA 20.000€ di diritti camerali. Ma sopratutto abbiamo accontentato gli “amici”, che pare essere il dogma che illumina la via del nuovo corso renziano. Fantasie? Mica tanto.

Una risposta a “Perché prendersela con le Camere di Commercio?”

  1. […] Com’è noto il Governo Renzi ha mosso da tempo guerra alle Camere di Commercio, per motivi non del tutto chiari e che ho cercato di ricostruire in questo post. […]