Tagli ai bus, la Provincia può mettere in mora lo Stato

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Regione pronta a scendere al fianco di Ponti, per mettere in mora lo Stato, riprendersi i soldi e scongiurare i tagli delle linee. Ponti lo farà? Giovedì la risposta.

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Mentre continua il teatrino messo in piedi dai sindaci di Nova, Muggiò e Lissone, impegnati esclusivamente a convincere i cittadini che la colpa del taglio sia di Regione Lombardia, noi lavoriamo per trovare soluzioni. Ieri alle 18.00 è stata organizzata una conferenza stampa nella sede provinciale della Lega Nord di Monza. Presente segretario, il sottoscritto, il consigliere Villa e due capigruppo di maggioranza in Regione Lombardia, Massimiliano Romeo e Stefano Bruno Galli. Oltre ai sindaci di Albiate, Biassono, Ceriano, Lazzate e Varedo.

SE PONTI DICE SI, REGIONE PRONTA A METTERE IN MORA LO STATO

La notizia è di quelle esplosive: Regione Lombardia è pronta a mettere in mora lo Stato, primo passo per recuperare i quattrini che ingiustamente sono stati sottratti alle province, senza che venissero poi riassegnati per coprire i servizi, così come anche la Corte Costituzionale ha indicato nella sua sentenza 205 del luglio scorso.

Come avevo già spiegato qui, la Corte Costituzionale ha sancito un principio chiaro, semplice e lineare: i prelievi approvati con la Legge di stabilità 2015, a valere sul 2015, 2016 e 2017, si intendono rispettosi della Costituzione vigente, solo e soltanto se le risorse verrano poi riassegnate agli enti e/o soggetti che si andranno a sostituire alle province nella gestione dei servizi.

Ecco il passaggio chiave della sentenza:

Più precisamente, dunque, disponendo il comma 418 che le risorse affluiscano ad apposito capitolo di entrata del bilancio dello Stato, si deve ritenere – e in questi termini la disposizione va correttamente interpretata – che tale allocazione sia destinata, per quel che riguarda le risorse degli enti di area vasta connesse al riordino delle funzioni non fondamentali, a una successiva riassegnazione agli enti subentranti nell’esercizio delle stesse funzioni non fondamentali (art. 1, comma 97, lettera b, della legge n. 56 del 2014)

È questo il caso del Trasporto Pubblico Locale, dove la Provincia di Monza, privata delle proprie risorse sottratte dallo Stato, non riesce più a coprire i contratti siglati con le aziende di trasporto. I soldi però ci sono, allocati in specifici capitoli di bilancio predisposti dallo Stato, e quei soldi devono essere utilizzati anche per pagare il trasporto pubblico.

LO STATO NON RESTITUISCE I SOLDI? È APPROPRIAZIONE INDEBITA

Lo Stato non paga? Non si fa trovare? Tenta di scappare con il bottino? Questa si chiama appropriazione indebita, così come definita in maniera chiara dal codice:

Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile c.c. 812; c.p. 624 altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito….

Chiunque, anche lo Stato. Perché qui bisogna iniziare a trattare lo Stato per quello che è, anzi per quello che fa. O meglio, non fa. Se tenta di rubarci i soldi, se non ci restituisce ciò che la legge gli impone di restituire, si passa all’azione legale. Viviamo in uno stato di diritto, non in una dittatura, ed è bene che qualche papavero romano cominci a rendersene conto. Lo Stato deve rispettare la legge, non può fare e disfare come vuole, soprattutto non può sottrarre risorse senza averne titolo.

ORA SI FA SUL SERIO, AZIONE LEGALE CONTRO LO STATO

Ma il tempo stringe e i soldi non arrivano. Quindi, che fare? Sembra evidente che siamo costretti ad agire, subito e senza perdere tempo, a tutela dei nostri cittadini. Per questo dobbiamo iniziare con un’azione di recupero crediti. In questo caso il credito è certo, liquido ed esigibile, i soldi ci sono e sappiamo anche dove sono. Dobbiamo solo andarceli a prendere.

La Provincia di Monza deve compiere il primo passo, perché avendo subito l’ingiusto prelievo è lei titolata a farlo.

Si tratta di una semplice messa in mora: l’ufficio legale della Provincia invierà una lettera raccomandata, indirizzata al Ministro competente, con cui si chiederà la restituzione delle somme indebitamente corrisposte, ponendo un termine entro cui lo Stato dovrà restituirle. Nel contempo si opererà una diffida dal richiedere il pagamento di ulteriori annualità che andranno in seguito a maturare; avvisando nel contempo che in caso perseguissero nella loro richiesta e/o nella mancata restituzione delle somme indebitamente percepite, si avrebbe diritto ai danni, agli interessi moratori e alla rivalutazione monetaria.

Il secondo passo, che dovrebbe compiere il Presidente Ponti, è quello di opporsi alla richiesta di corresponsione di qualsiasi ulteriore somma, in quanto la Delrio è potenzialmente incostituzionale. Perché a breve arriveranno le pronunce della Corte, appena un Ente interessato presenterà ricorso, e ne stanno già arrivando.

E nel caso in cui lo Stato continuasse, pervicacemente, nei prelievi di denaro dalle casse della Provincia, questa potrà benissimo ricorrere contro l’Agenzia delle Entrate, qualora faccia azioni di esecuzione.

LA REGIONE È PRONTA A SCENDERE IN CAMPO CON LA PROVINCIA

Ora è tempo di rimanere uniti, come chiedeva il Presidente Ponti. La Regione, per bocca del Consigliere Romeo, si è detta pronta a scendere in campo a fianco della Provincia di Monza, portando avanti in prima persona l’azione legale contro lo Stato. Un atto di coraggio, un’azione forte, che dobbiamo però ai nostri cittadini. I brianzoli hanno pagato copiose tasse per pagare quei servizi, quindi non è giusto che lo Stato si sia fregato i soldi e lasci a piedi 9.000 tra studenti e lavoratori.

Speriamo e crediamo che non si antepongano ancora, per l’ennesima volta, i reciproci interessi di bottega. Non si dica di no per paura di schiacciare i piedi a qualcuno a Roma, o magari per paura di non avere il seggio garantito alle prossime elezioni. Non fatelo, i cittadini non lo perdonerebbero.

Giovedì 26 gennaio, alle ore 16.00, ci sarà il primo Consiglio Provinciale, dove si discuterà la mozione che ho presentato settimana scorsa. Il contenuto della mozione è molto semplice e chiede al Presidente Ponti proprio di intraprendere l’azione legale per riappropriarci delle risorse sottratte.

Ed allora, giovedì prossimo, non ci saranno più scuse o alibi. O dentro o fuori, chi vota SÌ vuole risolvere il problema, chi vota NO vuole continuare il solito teatrino della politica. Quella brutta.