Autovelox sulla Milano Meda, ecco il regalino di Natale

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Approvata ieri  l’installazione di impianti fissi per il controllo della velocità. Ennesima rapina in vista per i martoriati utenti della superstrada Milano Meda

autovelox

La superstrada Milano Meda, ovvero la SP 35 (ex SS35), vanta diversi record: è una delle arterie più trafficate della Lombardia e tra quelle più bisognose di manutenzione. Ma questi non sono però gli unici due record negativi. Il terzo è altrettanto odioso: in pochi chilometri si rischia di incontrare svariate postazioni di «autovelox», piazzati talvolta in maniera selvaggia dai comuni «rivieraschi».

Insomma, per gli sventurati automobilisti, costretti ogni giorno a percorrerla, la strada si è trasformata negli anni in un calvario quotidiano. All’alba trovi code interminabili, che per coprire una manciata di chilometri puoi impiegarci ore. Svanite le code devi prestare attenzione alle condizioni del manto stradale, in più punti tutt’altro che rassicurante. E poi, come detto, l’occhio deve stare attento ai numerosi autovelox: quelli mobili che potrebbero comparire a Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio, senza dimenticare l’impianto fisso posto all’altezza di Paderno Dugnano. Rispettare la velocità consentita non è poi facilissimo, dato il sistema di limiti che cambiano più volte nel breve volgere di pochi chilometri . Se poi piove, come ho recentemente segnalato, si rischia di scivolare come nemmeno Carolina Kostner alle Olimpiadi invernali.

Pare che proprio l’occasione della mia interrogazione, quella in cui segnalavo la pericolosità del tratto di superstrada tra Lentate e Meda, recentemente teatro di numerosi incidenti in caso di pioggia, sia stata l’occasione buona per intervenire. Finalmente, verrebbe da dire. E Come? Forse ripristinando l’asfalto ammalorato? O magari, come chiedevo, installando segnalatori luminosi per avvisare gli automobilisti della pericolosità? Ma va! Nemmeno per sogno. L’occasione è stata propizia per tirare fuori dal cassetto una vecchia richiesta, giunta la primavera scorsa in Provincia, spedita dal Comune di Meda. Il comune chiedeva la possibilità di installare impianti di autovelox fissi, attraverso la firma di un protocollo d’intesa con la Provincia. Ecco che dopo diversi mesi, arriva la decisione. Ricapitolando: automobilisti vi siete lamentati per la pericolosità della strada? Adesso beccatevi l’autovelox. E muti, mi raccomando.

Il protocollo d’intesa (ecco il testo), approvato ieri con Decreto del Presidente Ponti, pone tutte le attività a carico del Comune di Meda.

Quest’ultimo dovrà installare gli impianti, curarne la manutenzione e sobbarcarsi tutto il mastodontico lavoro che si genererà dalle migliaia di verbali che, come facile prevedere, verranno elevati.

Si prospetta un bel carico di lavoro aggiuntivo per i 15 agenti della Locale di Meda, che dovranno passare parecchio tempo in ufficio, con buona pace del lavoro sul campo. La Provincia, beata lei, si porterà a casa il 50% secco dell’introito senza nemmeno muovere un dito. A occhio e croce non sembrerebbe un buon affare per il Comune di Meda, ma evidentemente tra «amici» non si sta a disquisire su il vil denaro.

La posizione esatta dell’impianto sarà decisa successivamente, di concerto tra i tecnici, ma a pensar male potremmo ipotizzare che sarà piazzato giusto giusto dove vige un limite molto basso, quello dei 60 km/h. Perché la trappola, per far cassetta, dev’essere ben congegnata.

Una decisione assurda, che vede tutta la mia contrarietà. Non sono queste le priorità per la Milano Meda. Non sono questi i sistemi per diminuire i rischi legati a questa strada. Soprattutto non è questa la maniera di trattare le decine di migliaia di automobilisti che giornalmente la percorrono. Se è doveroso rispettare i limiti, è altrettanto palese come mettere in piedi una corsa ad ostacoli, con un carnevale di limiti non uniformi e numerosi impianti fissi e mobili di controllo della velocità, non costituisce affatto una soluzione che aumenta la sicurezza. Anzi, in molte occasioni i rischi aumentano, con auto che attivano improvvise frenate di emergenza per evitare la possibile multa. Con buona pace di chi sta dietro, magari in sella alle due ruote.

Insomma, non possono essere ancora una volta gli automobilisti, pecore già tosate tutti i giorni e in ogni modo, a dover rischiare di pagare conti salati. Per quale motivo? Perché i comuni devono fare cassa? No, non possiamo starci a questa logica.

Come in passato ho affrontato una lunga battaglia con l’Assessore De Nicola, quando decise di installare gli autovelox sulla Milano Meda (all’altezza del Comune di Paderno), anche oggi non mi tirerò indietro, vigilando su ogni singolo aspetto di regolarità. Informando su chi vincerà l’appalto, come verranno gestire le multe, quali impianti verranno installati e quante multe elevate. A meno che il Presidente Ponti non cambi idea, come capita spesso. Chissà, vedremo.