Questa è l’Italia: se scoprite un ladro non chiamate i Carabinieri

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Tu sei buono e ti tirano le pietre.

Sei cattivo e ti tirano le pietre.

Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai,

sempre pietre in faccia prenderai

Aveva già capito tutto Ricky Gianco tanti anni fa, quando scrisse la canzone «pietre», portata al successo da Antoine e Gian Pieretti.

1385916301_16d3d40e1b_bfoto di Niccolò Caranti rilasciata con licenza  cc-by-sa-2.0.

In questa sgangherata Italia, qualunque cosa tu faccia sempre pietre in faccia prenderai. Vale soprattutto se cerchi di condurre un’esistenza pacifica, da libero ed onesto cittadino. A Lazzate siamo impegnati da tempo nel tentativo di contrastare la piccola criminalità, soprattutto i furti nelle private abitazioni. Abbiamo negli anni lavorato per una riqualificazione dell’abitato, per eliminare ogni degrado, abbiamo attivato da anni un servizio di ronde volontarie e l’anno scorso abbiamo innovato e implementato la rete di videosorveglianza, arrivando a contare oggi ben 32 punti di osservazione, diurna e notturna. Purtroppo tutti i nostri sforzi non risultano ad oggi risolutivi, anche a causa di uno Stato che continua negli anni ad approvare indulti, sconti di pena e svuota carceri vari. Tu lavori per difendere i tuoi cittadini e loro liberano i delinquenti, quasi che ci prendano gusto a lasciare nelle peste le brave persone. Ho già raccontato come i furti nelle abitazioni, dati Istat, siano quasi raddoppiati solo negli ultimi sette anni, anche grazie ad una serie di provvedimenti idioti e troppo indulgenti varati dai vari governi italiani. Difficile, di fronte ad un’onda così gigantesca, porre un freno con le limitate risorse lasciate ai nostri comuni,

Ma in Italia subire un danno è solo il primo impiccio che ti può capitare, perché dopo puntuale ti piove addosso anche la beffa. Abbiamo con sgomento appreso, grazie ad uno scoop de Il Cittadino, Lunedì notte un mio concittadino, Massimo Baraldo, dopo aver già subito un paio di furti, si è ritrovato nuovamente i ladri in casa. Lui e la compagna avevano già provato il terrore, lo scorso maggio, di ritrovarsi quasi a tu per tu con i balordi che frugavano nelle loro stanze. In quel primo episodio non scapparono nemmeno una volta scoperti. Spavaldi, prepotenti e forti di quell’impunità che in Italia si garantisce ad ogni razza di criminale. Sconvolto da questa esperienza, attaccato nell’inviolabilità del suo perimetro più intimo, la propria casa e la propria stanza, Massimo decide di armarsi. Potete biasimarlo? No. Difendersi è un diritto naturale, farlo con ogni mezzo diventa talvolta una necessità. Arriviamo a lunedì notte. Ancora rumori, ancora trambusto, ancora i delinquenti dentro le proprie mura. Massimo prova nuovamente quel terrore, per lui e per la sua compagna. Nonostante la paura, nonostante le comprensibili palpitazioni, non si fa però trasportare dal panico, non reagisce in maniera incontrollata. Cerca di attivare l’allarme, ma i balordi lo hanno messo fuori uso. Che fare allora? Impugna la pistola, regolarmente detenuta e registrata, e poi prende la più saggia delle decisioni. Esce un passo fuori dalla soglia di casa, rivolto verso i campi disabitati, punta la pistola in aria ed esplode sei colpi, svuotando il tamburo. Azione efficace, i ladri scappano. Una reazione forse degna di essere riportata nel manuale del diligente cittadino, se mai qualcuno penserà di scriverne uno. Un’azione di cui lui dovrebbe andarne fiero e che lo Stato dovrebbe additare da esempio. Poi Massimo compie un altro decisivo gesto, dettato sempre dalla sua correttezza, sicuro di essere dalla parte della ragione, di essere la vittima di un furto, di un’aggressione, di un reato che deve essere perseguito. Alza la cornetta del telefono e chiama i Carabinieri. Denuncia l’accaduto. Ecco allora che di colpo, all’arrivo dei tutori della legge, i piatti della bilancia di questa assurda storia si rovesciano. Non è colpa degli uomini dell’Arma, sia chiaro, loro stessi sono vittime dell’assurdità di questa insopportabile Italia.

Ma adesso Massimo non è più solo e soltanto una vittima di un tentato furto, di un’aggressione che per puro caso non è sfociata in qualcosa di peggio. Massimo s’immaginava che i Carabinieri si mettessero magari sulle tracce dei ladri, cercassero di acciuffarli, non fosse altro che per evitare che questi facessero visita ad altri indifesi cittadini. Invece no. Massimo è stato trascintato nella vicina caserma dei Carabinieri, di notte, come un delinquente comune. Lui, non i ladri. Massimo è stato denunciato a piede libero. Lui, non i ladri. Si è poi dovuto procurare un avvocato per difendersi. Lui, non i ladri. Adesso Massimo rischia una discreta quantità di rogne e di fastidi. Rischia poi di vedersi revocato il porto d’armi. Lui, non i ladri. Lui, onesto cittadino, non potrà forse più detenere un’arma, mentre i delinquenti continueranno a violare abitazioni brandendo ogni tipo di oggetto utile ad offendere e a far male. Cercatelo voi un senso a tutta questa storia. Perdete voi il tempo a cavillare sul codicillo di legge, sulla norma, sull’interpretazione, sui se e sui ma. Se lo fate, andate anche al diavolo.

È davvero triste e brutto doverlo ammettere, ma la morale di questa storia tutta italiana è solo una: se mai vi troverete nella stessa situazione di Massimo, svuotate il caricatore, fate fuggire i malviventi ma non alzate quella maledetta cornetta per chiamare le forze dell’ordine. Perché se dovessero arrivare, contro i ladri non riuscirebbero a fare nulla, ma si troveranno costretti (sono certo contro la loro stessa volontà) ad applicare le assurde leggi di uno Stato italiano che sembra tutelare solo i delinquenti, e a finire nei guai, piccoli o grandi che siano, sarete soltanto voi. È una provocazione certo, ma anche la naturale reazione di chi, da vittima, si ritrova trascinato in caserma di notte, nemmeno fosse lui il ladro. Anzi, i ladri hanno passato una serena nottata nel loro caldo giaciglio. Vi pare tollerabile tutto questo? A me no.

Difendo Massimo, il suo diritto a proteggersi a casa propria, e il suo diritto a non vedersi privato del suo porto d’armi. Volete fargli pure questo? Come Assessore alla sicurezza di Lazzate proporrò alla Giunta di aiutare, nel limite delle nostre possibilità, il nostro concittadino Massimo. Lo dobbiamo a lui, anche per nome e per conto di tutti i lazzatesi onesti, che vorrebbero vedere finire nei guai solo e soltanto i ladri e non chi si difende.

Una risposta a “Questa è l’Italia: se scoprite un ladro non chiamate i Carabinieri”

  1. la morale è che le armi dovrebbero essere utilizzate in caso soltanto di legittima difesa, altrimenti sarebbe meglio allertare le forze dell’ordine. Però mi interessa l’idea di legittima difesa che state sostenendo, sono o non sono legittimato a difendere la vita mia e dei miei cari quando essa è sottoposta a grave minaccia di incolumità da parte di malintenzionati?