La toponomastica, Cesarino Monti, i falsi e i pataccari

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cesarinocesarinoLa toponomastica cittadina riveste un ruolo importante, non solo in Italia, ignorarlo sarebbe stupido. E infatti nessuno lo ha mai ignorato. A suo modo, è un formidabile strumento di mediazione culturale, forse uno dei pochi che riesca a raggiungere, indistintamente, tutti i ceti sociali e tutti gli individui a prescindere dal loro livello di scolarizzazione. Le vie delle nostre città, insomma, sono una sorta di enciclopedia itinerante. E naturalmente è un corpo che si evolve, si sviluppa nel corso dei decenni e si amplia con nuove titolazioni, così da soddisfare l’esigenza di espansione e di crescita di ogni comunità. Ed è altrettanto evidente come questo sviluppo sia influenzato dalle vicende di ogni epoca; e questo è un bene, perché solo così il patrimonio dei toponimi di un comune potrà diventarne anche testimonianza storica. (A Lazzate abbiamo realizzato una pubblicazione che racconta la storia legata ad ogni toponimo)

È sempre stato così, e nessuno ci ha mai trovato un granché da ridire; ma se di mezzo c’è la Lega e magari la nostra identità padano alpina, allora qualcuno storce il naso, mugugna, fino ad avventurarsi in polemiche, permettetemi, al limite del ridicolo.

C’era una piazza, a Ceriano Laghetto, a cui fino ad oggi non era stato attribuito nessun toponimo. Il comune ha così deciso di chiamarla Piazza Lombardia. Lombardia non è una bestemmia, non è un nome di partito, non è insulto per nessuno; sarebbe la nostra terra, dovrebbe accendere un pochino anche il nostro orgoglio. Dopotutto siamo lombardi. O no? Così come non è un simbolo blasfemo il Sole delle Alpi, che affonda le sue radici nell’antichità, quindi difficilmente riconducibile solo e soltanto ad un movimento politico nato alla fine del ‘900. Per chi volesse approfondire il tema, consiglio la lettura di questo libro.
Sono le nostre radici, la nostra identità. In questi giorni tragici, dopo la strage di Parigi, divampa il dibattito sull’importanza proprio di difendere la nostra identità. Tanto che persino Renzi è arrivato a riconoscerlo. Qualcuno ha detto che ci sarebbero cose più importanti a cui pensare, facendone un discorso di priorità. Bene, giusto, condivido. Infatti questa non è stata la prima iniziativa di Dante Cattaneo a Ceriano, che è sindaco ormai da oltre cinque anni. Quindi anche qui la polemica non regge.
Il problema è che qualcuno mulinella a vuoto nell’aria solo perché c’è di mezzo la Lega. Una roba davvero degna di una politica da scantinato.

E fino a qui, debbo dire, si potrebbe pure sorvolare. Anzi, si potrebbe compatire, terminologia che mi appare più adatta. Solo che purtroppo c’è dell’altro, perché non c’è mai limite al peggio quando si comincia a calpestare i piani bassi della politica.

Nella rispettive pagine Facebook delle due forze politiche di opposizione, “Orizzonte Comuni” e “La Polveriera”, è apparsa questa nota pubblica, ripresa poi dagli organi di stampa:

Leggiamo su La Settimana di oggi che l'ex asilo si chiamerà Cesarino Monti. Un famoso statista italiano?? No, un senatore leghista deceduto un paio di anni fa. Non poteva mancare poi una sala interna dedicata al famoso scultore lombardo Roberto Crippa (forse che sia già iniziata la prossima campagna elettorale?). Ma non finisce qui: la piazza Roma verrà chiamata piazza Lombardia. La domanda nasce spontanea: quale è la finalità (senza menzionare l'aspetto economico) della modifica di nomi che fanno parte da sempre della storia di Ceriano? Se questo è il modo che questa Amministrazione utilizza per mostrare il proprio potere e allo stesso tempo anche la propria sudditanza ai piani alti (il caso vuole che il figlio dell'ex senatore lavori in Regione), siamo proprio allo squallore puro. Si critica tanto Roma e poi si segue l'esempio in maniera pedissequa. Fate ciò che dico ma non ciò che faccio;-) Portare una fascia tricolore significa (ooopppss, dovrebbe significare) avere rispetto per i propri concittadini (anche e soprattutto per coloro dai quali non si è stati votati) senza mai perdere quello per sé stessi. Meditate gente, meditate.)
Un concentrato di falsità, grossolani errori e bassezze come raramente si ha occasione di trovare in giro. La tesi di questi fini “politologi”, sarebbe che Dante Cattaneo avrebbe deciso di intitolare un edificio alla memoria di Cesarino Monti, nonostante questo non ne vantasse titolo, semplicemente per compiacere “i piani alti”, di cui lui sarebbe suddito. La prova provata di questa teoria, fate attenzione, sarebbe che il sottoscritto, figlio di Cesarino Monti, lavora in Regione Lombardia. Una roba abbastanza cervellotica e scema, anche nel caso fosse vera. C'è un piccolo particolare, ovvero che il sottoscritto NON LAVORA IN REGIONE. Non che ci sia qualcosa di male nel lavorare in regione, per carità, ma il pensare di inventarsi una menzogna di sana pianta con il solo scopo di avvalorare una tesi bislacca con l'intento di screditare e gettare fango sulle persone, direi che la dice lunga sul livello di certi “politici”. Voglio però essere onesto e concedere che qui c'è probabilmente da riconoscere qualche attenuante (modalità sarcasmo "on"). Già perché può essere che a Ceriano qualcuno fosse abituato così, cioè magari per qualcuno a Ceriano era normalmente accettato che il figlio o la figlia di un ex Sindaco si potesse ritrovare a lavorare, che ne so, o in Regione o magari in Provincia. Quindi dev'essere sembrato normale che anche per gli altri funzionasse così. A queste persone dico una cosa semplice: c'è chi è diverso, soprattutto c'è chi è stato diverso, e magari è un anche un po' per questa diversità che a qualcuno intitolano piazze ed edifici e invece qualcun altro continua a perdere, sonoramente, le elezioni. Invito ad una seria riflessione in tal senso. Sarebbe utile. C'è però ancora un aspetto che è giusto chiarire. Se da una parte ognuno può aver maturato, legittimamente, il proprio giudizio, tutto personale, sulla figura di Cesarino Monti, cosa di cui tra l'altro non mi interessa stare qui a discutere, tantomeno con taluni individui, altra questione è la legittimità dell'intitolazione. Sono due aspetti ben distinti,  anche tecnicamente, dove le opposizioni di Ceriano hanno preso un colossale granchio. Un altro. Mi spiego meglio. Quando le forze di opposizione scrivono:
Leggiamo su La Settimana di oggi che l'ex asilo si chiamerà Cesarino Monti. Un famoso statista italiano?? No, un senatore leghista deceduto un paio di anni fa
Lasciano intendere che la figura, a cui è stato intitolato l'edificio, non abbia i requisiti e i titoli minimi, che non sia quindi riconosciuto come personaggio benemerito. Qualcuno qui potrebbe pensare che la questione sia difficilmente risolvibile, e che riguardi unicamente la mutabile sfera delle opinioni. Non è così, o almeno non è così nel caso di Cesarino Monti, visto che c'è un dato oggettivo, quindi incontestabile, e che viene prima delle opinioni dei singoli. Il dato oggettivo è la legge dello Stato Italiano. Per la precisione la numero 1188 del 23 giugno 1927 infatti, che all'articolo 2 recita:
Nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata a persona che non siano decedute da almeno dieci anni
Infatti, in via generale, non è possibile nominare una piazza o una via a persona che non sia deceduta da almeno dieci anni. È cosa però risaputa, tranne ai bene informati delle opposizioni di Ceriano (quelli che sapevano che io lavoro in Regione anche se non ci lavoro) che a Lazzate, dallo scorso anno, è stata intitolata una nuova piazza proprio a Cesarino Monti. Ma come è stato possibile, essendo deceduto nel 2012?  Semplice, l'articolo 6 della medesima legge precisa:
È inoltre in facoltà del Ministero per l’Interno di consentire la deroga alle suindicate disposizioni in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione
Non credo sia necessario aggiungere altro, perché di fiato e di tempo ne abbiamo già sprecato troppo. Occupiamoci adesso di cose più serie.