La sinistra a Lazzate vuole abbassare l’IMU per chi vive nei castelli. Ecco perchè

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Lunedì sera a Lazzate era in programma una lunga seduta di Consiglio Comunale, finita a tarda ora, in cui sono state approvate le aliquote e regolamenti della famigerata IUC.
Questa storia della IUC è tipicamente italiana, nel senso che racchiude dentro di se un concentrato di tutti i cattivi andazzi e atteggiamenti che contraddistinguono questo sbrindellato stato.
Partiamo dal nome. IUC è il solito acronimo, che starebbe per Imposta Unica Comunale. Che bello, hanno pensato i contribuenti, finalmente si è arrivati ad una semplificazione, introducendo un’unica imposta. Sbagliato. Ci siamo subito accorti che la IUC non esiste, che è semplicemente un sistema per ingannare, per dissimulare, per far credere un cambiamento o una riforma che non c’è, come spesso accade in Italia. La IUC infatti è composta da tre componenti: IMU, TASI e TARI. Eh già capite il casino, la chiamano imposta unica ma sono in realtà tre tasse. Che gibileri! Perché si è voluto inserire un elemento, la IUC appunto, che in realtà non esiste? Mistero. Probabilmente per una banale forma di sadismo normativo, per quell’irresistibile impulso che porta la burocrazia italiana a flagellare la vita dei contribuenti. E dentro a tutta questa confusione, in cui si dimostra il totale disprezzo per i cittadini contribuenti, capita che persino alcuni degli addetti ai lavori si perdono nella selva di norme, tributi e imposte che cambiano di anno in anno, anzi addirittura di mese in mese. Capita infatti che in fase di approvazione delle aliquote IMU, il capogruppo della lista di centro sinistra a Lazzate, Giacomo Gregori, intervenga rammaricandosi che l’amministrazione non abbia abbassato l’aliquota sull’IMU prima casa, portandola dal 5 al 4 per mille. Sconcerto in aula. Eh sì, perché il leader dell’opposizione locale non si è accorto di un particolare non da poco, ovvero che ormai dal 2013 l’IMU prima casa non è più dovuta, se non per le categorie catastali A1, A8 e A9, ovvero ville di lusso e castelli. La sinistra che addirittura chiede di abbassare le tasse a chi vive in una mega villa o in un castello? Un po’ troppo, anche per chi vive nell’era del renzismo, dove la sinistra, almeno quella propriamente detta, non trova ormai più nessun spazio. Uno svarione che da la misura del tasso di affidabilità della Lista Lazzate in Comue, che rasenta lo zero, ma credo ci indichi dell’atro. In realtà tutto questo è semplicemente figlio della confusione totale in cui versa la finanza locale, una confusione determinata da uno Stato schizofrenico, che innova e modifica in continuazione il regime delle tasse e imposte locali. E se nemmeno più i Consiglieri Comunali riescono a starci dietro, come possiamo pretendere che un normale cittadino, un contribuente impegnato già a combattere ogni giorno contro una situazione economicamente difficile, possa sapere con certezza quanto e come pagare di tasse?

È praticamente impossibile.