Serravalle, Ponti torna sotto processo. Il PD valuti un passo indietro da candidato presidente

Condividi articolo

La Brianza merita di avere un Presidente sotto processo? È una bella tegola quella caduta su Gigi Ponti, proprio nel giorno in cui i suoi compagni del PD ne annunciavano la candidatura, che poi grazie alle leggi elettorali che si sono fatti su misura (ne ho parlato qui), equivale ad una incoronazione a nuovo presidente della Provincia. Ieri le sezioni riunite della Corte dei Conti hanno accolto il ricorso presentato dalla Procura contabile lombarda, con il quale era stato impugnato il provvedimento di sospensione del cosiddetto “processo Serravalle”. La vicenda è nota: viene contestato a Penati e a tutti i componenti della giunta che votarono la sciagurata delibera che diede il via all’acquisto delle azioni Serravalle, un danno erariale di circa 100 milioni di euro. La Provincia di Milano, con il presidente Filippo Penati, deliberò di pagare 8,9 euro per azione, a fronte del prezzo strappato da Gavio, in una precedente operazione di acquisto, di 2,9 euro per azione. In totale l’ente Provincia sborsò 238 milioni di euro per il 15 per cento delle azioni. E chi c’era tra i componenti di quella Giunta, convocata in fretta e furia in una giornata di agosto? Proprio lui, il futuro presidente della Provincia di Monza e Brianza, Gigi Ponti. Una presenza che fu tra l’altro determinante per raggiungere il numero legale. Ora, si dirà che in Italia se non hai almeno un processo aperto non vai da nessuna parte e che va bhè cosa volete che sia un processo; ma attenzione a pensare di buttarla in caciara o peggio minimizzare, perché potrebbe essere un errore.

Ricordo che molti avevano esultato in aprile, alla notizia della sospensione del processo contabile, sicuri che alla fine tutto sarebbe finito in niente, seguendo il canovaccio tipicamente italico in cui tutto finisce spesso in fanteria. Ora invece il processo riparte, e a breve dovrebbe essere convocata la prossima udienza.

E a questo punto il problema esiste , Ponti e tutto il PD non possono ancora nascondere la testa sotto la sabbia, continuare a fare finta di niente. Fatto salvo il garantismo che è sempre dovuto, anche se per qualcuno il principio vale a seconda delle appartenenze, una riflessione su di un piano squisitamente dell’opportunità politica andrebbe fatto. Serenamente. Possiamo rischiare di ritrovarci un Presidente di Provincia che oltre a fare il Presidente, il Sindaco della sua città è impegnato anche a difendersi dall’accusa pesantissima di aver concorso a cagionare un danno erariale enorme, di 100 milioni di euro? E ancora più grave è il fatto che addirittura sarebbe stato consumato proprio in qualità di amministratore provinciale e proprio a danno anche dell’ente che sarà chiamato a guidare.
Anche perché sulla vicenda non è mai stata fatta piena luce, su quella convulsa giornata fatta di perizie arrivate all’ultimo momento, o forse addirittura retrodatate, con giunte, cda ed assemblee convocate in fretta e furia. (chi si vuole rileggere la storia vada qui). Mai ha chiarito fino in fondo Ponti se la sua decisione fu presa dopo aver letto le carte, la corposa relazione arrivata solo poche ore prima, e mai fu chiarito il motivo per cui mezza giunta fu assente. Senza contare che non abbiamo capito e a quanto pare nemmeno la Corte, il motivo per cui Penati, Ponti e tutta la giunta decisero di strapagare di oltre 100 milioni di euro le azioni, usando i soldi dei contribuenti.

Inutile chiosare che a parti invertite, fosse capitato con un candidato del centro destra, sarebbero partite fuoco, fulmini e saette. La sicura richiesta di un passo indietro, e probabilmente il passo indietro ci sarebbe pure stato. Invece tutto tace, tutto passa sotto silenzio, nessuno dice nulla. Addirittura leggiamo le intenzioni del Presidente in pectore che vorrebbe un generale “volemose bene”, tutti insieme, appassionatamente. Figuriamoci. Non è possibile tollerare tutto questo, accettare che i cittadini vengano prima privati della possibilità di scegliere liberamente il proprio presidente e a cui addirittura viene imposta una scelta sulla cui opportunità ci sarebbe molto da discutere.
Caro Partito Democratico, se ci sei batti un colpo. Le candidature verranno chiuse lunedì, c’è ancora il tempo di non candidare un presidente sotto processo, la Brianza non lo merita.