Senza stranieri le carceri sarebbero vuote, invece liberiamo i delinquenti. Soluzione intelligente

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Ci risiamo. In questi giorni il Parlamento è impegnato a votare l’ennesimo provvedimento svuota carceri. Le giustificazioni sono sempre le stesse, ormai le conosciamo tutte a memoria: sovraffollamento carcerario, rischio sanzioni, condizioni disumane. Tutto vergognosamente vero. Il problema è che qualche scienziato giù a Roma, magari anche di quei funzionari e boiardi di Stato con contratti rigorosamente sopra le sei cifre, dovrebbe far presente al Ministro di turno, a cui ogni volta si fa presentare un provvedimento di clemenza, che se siamo qui a parlarne in maniera randomica ogni due o tre anni forse, e badate bene dico forse, indulti, amnistie o depenalizzazioni varie, non rappresentano una soluzione valida.

E sarebbe magari utile, così giusto in un ritaglio di tempo, che sempre qualcuno di questi alti papaveri, immagino sempre oberati e in affanno nel tirare la lima fino a tarda sera in bottega, buttasse sulla scrivania del suddetto ministro due o tre numeri sulla popolazione carceraria; abbiamo oggi 61.449 persone recluse in carcere, a fronte di una disponibilità di posti pari a 47.711, il che sta a significare che abbiamo circa 14.000 carcerati di troppo; si dà però il caso che di questi 60.000, circa 24.000 sono ancora tecnicamente innocenti e oltre 21.000 sono stranieri. Ergo, se riuscissimo in una cosa abbastanza semplice, ovvero tirare fuori di galera gli innocenti e mandare al loro Paese i galeotti stranieri, non esisterebbe più nessun problema di sovraffollamento. Anzi, probabilmente potremmo pure permetterci di chiudere qualche struttura fatiscente, facendo vivere nella dignità che meritano anche quelle persone che nella vita hanno compiuto magari un errore, senza gettarle in un ambiente che difficilmente potrà recuperarli e più facilmente potrà invece educarli meglio al crimine.

Ed invece pensiamo a liberare i delinquenti. Geniale.