Se un leghista offende la Kyenge lo condannano a 13 mesi, se una di sinistra da del “figlio di…” ad un Papa nemmeno lo scandalo

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Per far scattare il linciaggio mediatico del Consigliere Provinciale Donatella Galli, nel novembre 2012, fu sufficiente una battuta infelice, tra l’altro nemmeno scritta sulla sua bacheca di Facebook, ma buttata lì di getto, senza pensarci troppo, a commento di una foto che vedeva mezza penisola italica sprofondata nel mare. Battuta di cattivo gusto, ma non tale da giustificare una gogna durata settimane, che la costrinse a chiudere il suo profilo, che la sottopose a migliaia e migliaia di insulti provenienti da persone che si dimostravano di gran lunga più cattive di lei, essendo Donatella un’anima buona, magari talvolta sopra le righe, ma certo non un tipo violento. Un commento di troppo costò caro anche a Anna Giulia Giovacchini, che scrisse una frase ambigua commentando una tragedia avvenuta nel canale di Sicilia, con alcuni immigrati annegati mentre cercavano di aggrapparsi ad alcune gabbie di allevamento dei tonni. Perse il suo ruolo a capo della commissione Tutela animali del Comune di Monza. Molto peggio andò a Dolores Valandro, accusata di aver insultato nientemeno che l’allora Ministro dell’integrazione Kyenge. L’ex consigliere di quartiere a Padova scrisse sulla sua bacheca FB: «ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato?». Risultato? Una bufera mediatica enorme, valanga di fango contro la Lega Nord, e dopo qualche mese arrivò addirittura una condanna a 13 mesi di reclusione, interdizione per 3 anni dai pubblici uffici e ben 13.000€ di multa. Scandalo, insulti ed espulsione immediata dalla Lega Nord invece per Francesco Vartolo, Consigliere Comunale di Verona che si era lasciato andare in un commento fuori le righe in occasione della morte di Nelson Mandela. Questi sono solo alcuni dei casi più noti, l’elenco potrebbe anche essere più lungo. Personalmente ho sempre trovato stupido, oltreché scorretto, utilizzare le mezze battute che un semplice militante, un consigliere di quartiere o un consigliere comunale, scrivono su facebook per montare una polemica contro un movimento intero, come se fosse un consigliere di zona a dettare la linea politica della Lega. Sono episodi che non possono essere rappresentativi, se non di nulla, o di leggerezza, talvolta della stupidità e magari del poco senso civico che a seconda dei casi singoli individui manifestano; ma sono dichiarazioni di singoli, e tali dovrebbero rimanere, magari anche circoscritte al massimo nelle cronache di paese o provinciali. Ho sempre avuto il sospetto che il fatto di essere della Lega, in questi casi, giocasse quasi da aggravante, del tipo : [tweetability]scrivi una cazzata? Passi, ma se sei della Lega ci facciamo la notizia di prima pagina[/tweetability]. A conferma della mia ipotesi un episodio, guarda caso sempre nella mia Provincia di Monza e Brianza. È NuovaBrianza.it a dare la notizia: una candidata nella lista cittadina di centro sinistra a Cornate d’Adda, [tweetability]Marta Scotti, scrive sulla sua bacheca Facebook: “Ricordiamolo così, ricordiamo di santificare i figli di puttana”[/tweetability], e sotto appiccicata una foto di parecchi anni fa di Papa Giovanni Paolo II, appena fatto santo, in posa accanto ad Augusto Pinochet. Non mi interessa disquisire sul merito dell’intemerata, anche se ringrazio sempre di essere cresciuto in una famiglia che mi ha educato ad un sano anti fascismo tanto quanto ad un sano anti comunismo, il problema è un altro. Quello che davvero non capisco, e che mi incuriosisce parecchio, è come sia possibile che a distanza di settimane, visto che questo post è del 27 aprile scorso, non sia partito il solito can can mediatico? Sarà mica che il fatto di essere una candidata di una lista di sinistra, di essere simpatizzante della Lista Tsipras, ti dia una sorta di licenza a dire qualsiasi cazzata? E dire che i giornalisti, soprattutto alcuni locali, sono sempre molto attenti e non si lasciano sfuggire nemmeno mezzo messaggio: come quando mi hanno accusato, recentemente, di battuta sessista, in realtà perché non avevano capita il senso della mia battuta, forse troppo ermetica. Insomma, non può essere sfuggito a tutti, evidentemente c’è un doppiopesismo evidente in questi episodi, dove si cerca di montare sempre un caso nazionale, magari anche sul nulla, e guarda caso, ma sarà solo un caso, riesce bene solo quando di mezzo c’è uno della Lega. Coincidenze? Non credo. Alla fine il risultato è che se scrivi una battuta violenta sulla Kyenge ti becchi una condanna a 13 mesi di carcere, se dai del figlio di… ad un Papa appena fatto Santo, nemmeno lo riportano suo giornali. Questo si che è un miracolo.