Ricchiuti, la peggio Italia

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Invito la Senatrice Ricchiuti a decidere da che parte stare in questa battaglia: sta con chi alimenta il business dei profughi o chi lo contrasta?

ricchiuti

Alla Senatrice Ricchiuti basterebbe rispondere semplicemente: «ma tu nella tua mansarda quanti ne hai ospitati di immigrati?». Ma non voglio scendere allo stesso livello. Quindi cercherò di argomentare.

Cosa c’è di più arrogante (forse anche un po’ ignorante) dell’autoproclamarsi migliori di altri? Credo nulla, nella vita di tutti i giorni e soprattutto in politica. Potete facilmente intuire quale possa essere la mia opinione di chi, non solo si auto proclama appartenente all’Italia migliore, ma addirittura in un delirio di onnipotenza pretende di mettersene a capo. Come tutti i deliri, naturalmente e per fortuna, finisce in niente, ovvero in un gruppetto di quattro gatti che autoalimentano il proprio ego smisurato. Ecco, se siete curiosi potete trovarli qui: lameglioitalia.it. Sto parlando della Senatrice Lucrezia Ricchiuti, una che ha tentato di costruirsi una carriera politica sull’antimafia, senza accorgersi di essere arrivata troppo tardi. Senza capire, cosa più grave, che la legalità e la lotta alle mafie è un patrimonio che deve essere condiviso da tutti, non certo la bandiera di una sola parte politica. O peggio, come in questo caso, semplicemente della propria persona.

NOI LOTTIAMO LA MAFIA CHE CONTROLLA LA TRATTA DI UOMINI

Perché parlo della senatrice Ricchiuti? Perché in uno dei suoi deliri di onnipotenza, quando di notte sogna di sedersi sullo scranno del Padre Eterno dispensando giustizia divina, ha così etichettato la libera manifestazione popolare dei nostri concittadini lazzatesi:

Siamo alla vera e propria violenza politica. La brutalità si traduce nella scelta di un registro linguistico sempre più aggressivo e diretto a fare breccia nell’immaginario dell’elettore spaventato da un declino economico e sociale.

Avete capito bene? Sua signora legalità, come sogna di diventare nei suoi viaggi onirici, invece di plaudire a chi si batte contro chi sfrutta l’emergenza profughi facendo business, si prodiga nell’insulto gratuito delle vittime.

Da quale parte della barricata stai tu Ricchiuti? Con chi alimenta il business delle mafie o di chi, come noi, tenta di dire NO e tenta di mandare un messaggio preciso: non si fanno quattrini sulla pelle della povera gente.

È molto semplice e per quanto ci riguarda non ci sono vie di mezzo. Con la mafia o contro la mafia. Con la legalità o contro la legalità. Con il popolo o contro il popolo. Noi a Lazzate da quasi 25 anni (prima che tu ti inventassi una carriera politica) abbiamo deciso da che parte stare: stiamo dalla parte del rispetto delle leggi e delle regole, che valgono anche per le associazioni che gestiscono immigrati. Così come siamo determinati a fermare, per il pezzetto che ci riguarda, un circuito che alimenta un business di morte gestito dalle mafie. Infine stiamo dalla parte del popolo, dei nostri cittadini, vittime delle sconsiderate azioni, portate avanti unilateralmente, con cui lo Stato vuole imporci questa pseudo accoglienza.

Decidi da che parte stare. Decidi di stare dalla parte giusta, altrimenti rischi di essere davvero la peggio Italia: quella che predica bene ma razzola male.

P.S.: per quanto riguarda i riferimenti al processo Bossi-Belsito, inviterei la Senatrice Ricchiuti ad una maggiore precisione, visto che si fa paladina della legge.

Innanzitutto il processo ad Umberto Bossi è al solo primo grado di giudizio, aspetteremo quando il processo diverrà definitivo per trarne giudizi, come recita la Costituzione. Te la ricordi Ricchiuti la Costituzione, quella più bella del mondo? Ecco, proprio quella.

In secondo luogo, i soldi sono stati confiscati e non sequestrati alla Lega Nord, che una Senatrice confonda un provvedimento cautelare con una sanzione è tutto dire.