Renzi, cittadinanza ai figli di stranieri e il caso Balotelli

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Già il fatto di trattare un argomento delicato e complesso come quello della cittadinanza, come fosse uno dei tanti slogan di questa campagna elettorale, la dice lunga sullo spessore del Premier, se poi si citano esempi a casaccio, è la riprova che nemmeno ci si sforza di studiare un minimo la materia.

Renzi ha recentemente annunciato che proporrà un iter veloce per far acquisire la cittadinanza agli immigrati nati in Italia

“Metteremo una regola in base alla quale per chi è nato in Italia, dopo un ciclo scolastico, acquisisca la cittadinanza italiana”

Come tutte le sparate di Renzi è abbastanza fumosa, e per nulla circostanziata, ma cerchiamo di tradurla. I cicli scolastici nel nostro ordinamento sono due: il primo ciclo comprende la scuola primaria e quella secondaria, (le vecchie elementari e medie), ed è la scuola dell’obbligo, il secondo ciclo riguarda la scuola secondaria di secondo grado (le vecchie scuole superiori).
Quindi dichiarare “dopo un ciclo scolastico” non vuol dire nulla, perché darebbe l’idea che basterebbe uno dei due cicli, in realtà essendo il primo obbligatorio per tutti (italiani e stranieri), se sei nato in Italia sei obbligato a compiere il primo ciclo, e non potrà accadere che segui il secondo ciclo in Italia senza aver mai seguito il primo. Sarà un particolare, ma è significativo di quanto Renzi straparli un po’ a casaccio.
Quindi la proposta sarebbe di dare la cittadinanza a un ragazzo che ha superato l’esame di Stato del primo ciclo, il vecchio esame di scuola media. Il tutto si tradurrebbe in una cittadinanza automatica ad un ragazzo di 14 anni. Domanda: ma se un ragazzo è nato in Italia e ha seguito tutti gli studi in Italia, non è molto probabile che almeno uno dei genitori che l’ha partorito in Italia sia qui da almeno 10 anni, avendone lui 14? La risposta è si. Quindi il genitore, dopo 10 anni di residenza, può chiedere la cittadinanza, ed una volta ottenuta questa viene trasmessa immediatamente ai figli, che diventano cittadini italiani, senza aspettare i 14 anni. E se il genitore non la chiedesse? Ecco, questo apre un altro problema. Se il genitore non la dovesse chiedere, evidentemente non è intenzionato a legarsi stabilmente in Italia, e suo figlio minore da chi dipende se non dal genitore? Per questo il legislatore, fino al raggiungimento della maggiore età, che significa indipendenza dal genitore, lega la cittadinanza del figlio a quella del genitore. Concedendo automaticamente la cittadinanza al minore a 14 anni, come la proposta Renzi, ci si troverebbe nella condizione di avere un padre straniero con figlio minore cittadino italiano. Facile immaginare le potenziali conseguenze pericolose. Escludo a priori che ci sia l’intenzione di strappare i figli minori agli stranieri.

Il Caso Balotelli
E Balotelli cosa c’entra? Il caso di Mario Balotelli è particolare, ed è difficilmente paragonabile alle migliaia di casi di stranieri nati in Italia. Il problema ruota sempre attorno ai genitori naturali; Mario è stato dato in affidamento in tenera età ad una famiglia italiana, che ha più volte manifestato la volontà di riconoscere e adottare Mario come figlio loro. Fosse andata così Balotelli avrebbe acquisito automaticamente la cittadinanza italiana. Purtroppo i genitori naturali di Mario non hanno mai concesso l’autorizzazione per trasformare l’affido in adozione. Il problema quindi, il quel caso, riguarda il rapporto tra famiglie in affido e famiglie naturali, sicuramente un problema numericamente diverso, e affrontabile in altra maniera, rispetto ai figli naturali di stranieri nati in Italia, che invece vivono felicemente nelle famiglie di origine. Citare il caso Balotelli però fa molto clamore, e quindi si punta a sfruttarne il valore mediatico.
Come detto all’inizio, un modo squallido e semplicistico per affrontare in problema complesso.