Referendum sulla legittima difesa, quando si vota?

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A che punto è il famoso referendum sulla legittima difesa che ha spinto milioni di persone a firmare in piazze e comuni d’Italia? Ve lo spiego.

referendum

Se ne discuteva moltissimo proprio nella scorsa primavera, con i nostri cellulari bollenti, raggiunti da raffiche di messaggini come questo:

Comunico a tutti coloro che ne siano interessati che presso l’UFFICIO SEGRETERIA o ANAGRAFE del vostro comune di residenza é possibile firmare per un referendum di iniziativa popolare sulla legittima difesa della casa e dei beni. Nella proposta di legge sarà potenziata la tutela della persona che difende la propria casa, i propri beni e i propri cari. La cosa più importante é che viene negato il risarcimento delle eventuali lesioni causate al ladro o agli eredi in caso di morte. Mi permetto di segnalarlo perché partiti, giornali e televisioni non ne stanno dando assolutamente notizia, pertanto vi prego di firmare e far firmare il maggior numero di persone.

Grazie.

C’è tempo fino a metà maggio circa

Serve solo la carta di identità in corso di validita ed essere residenti

PASSATE PAROLA ANCHE AD AMICI . SI DOVRANNO RECARE PRESSO I LORO COMUNI DI APPARTENENZA

C’era parecchio entusiasmo, perché lo strumento referendario, quando ben utilizzato e su temi decisivi, accende la sacrosanta voglia di protagonismo dei cittadini, troppo e troppo spesso esclusi dalla vita politica.

Dopo un lungo anno, a che punto siamo con questo benedetto referendum sulla legittima difesa? Quando si svolgerà?
Andiamo con ordine. Innanzitutto diciamo che nel giugno 2016, più di sei mesi fa, il segretario dell’IDV Messina ha depositato ufficialmente un milione duecentomila firme raccolte. Record di sempre per una raccolta firme, sintomo che tanti italiani per bene, stufi di essere  vittime a casa proprio di ladri e delinquenti, si sono gettati nelle piazze e nei comuni a firmare per l’indizione di un referendum.

Quindi? Quando si svolgerà questo benedetto referendum sulla legittima difesa? Mi spiace deludervi, ma non si svolgerà mai, mettete il cuore in pace. Ma come? E tutte quelle firme raccolte?

La questione è molto semplice, e l’avevo già spiegata giusto un anno fa su questi pixel. Lo strumento del referendum propositivo, ovvero quello che chiama a raccolta gli elettori per esprimersi sull’approvazione di una nuova legge, non esiste nell’ordinamento italiano e non è previsto in Costituzione. In Italia, con strumenti di democrazia diretta, si possono solo cancellare le leggi, attraverso i referendum abrogativi.

Ma allora? Per cosa diavolo raccoglievano quelle firme? L’Italia dei Valori, partito moribondo, orfano del suo fondatore Di Pietro, ha promosso una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare, che al pari di altre centinaia di disegni di legge, giace beato in Parlamento. Sul tema, tra l’altro, vi sono depositati molti altri disegni di legge, ma evidentemente manca la volontà politica dell’attuale maggioranza per discuterli.

Volontà politica, va per onestà ricordato, che proprio l’Italia dei Valori, quando ancora era in Parlamento, dimostrò di non avere, visto che fu proprio di Pietro a criticare l’allora Ministro Castelli, proprio quando intervenne per aumentare la legittima difesa.

Disse nel 2004 Di Pietro:

Castelli fa propaganda elettorale e terrorismo politico

Quindi, niente referendum. L’argomento, è questo il sospetto, serviva solo da specchietto per le allodole, una trappola per trascinare un milione di persone a firmare, convinte di farlo per un referendum, salvo poi scoprire che il referendum non ci sarà. Ordito da chi? Chi fu l’autore di quei messaggi che si propagarono come una catena di Sant’Antonio? Difficile dirlo, ognuno si farà la sua idea.

Intanto, questo disegno di legge che voleva essere referendum, giace nelle polverose stanze del Senato della Repubblica Italiana. Ecco qua la sua scheda, dove risulta come testo ancora «da assegnare» alla discussione. Insomma, buonanotte.



E l’Italia dei Valori? Che fa? Loro continuano a raccogliere firme, anche telematicamente sul loro sito, utilizzando l’argomento come perenne ed inesauribile fonte di propaganda. Dicono di aver raggiunto e superato i due milioni di firme, anche se le firme sono state già depositate a giugno 2016. Miracoli e misteri. Intanto il messaggino del referendum continua ad imperversare sui nostri cellulari, ad alterne ondate, come le migliori bufale.