Provincia: per spingere il bilancio arriva Ciro, il «guru»

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Salta la seduta di Consiglio Provinciale, non c’è il parere favorevole dei revisori sul bilancio. Per far digerire il “trucchetto” chiamato un esperto ad operarsi per convincerli. I consiglieri all’oscuro di tutto.

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Avevano ostentato fiducia i vertici della Provincia di Monza, al limite della spocchia, o della faciloneria, a seconda dei punti di vista. Lo scorso 17 novembre, durante una breve seduta di Consiglio Provinciale, avevano posto in votazione una strana deliberazione. Dentro, nascosto tra fiumi di parole, un preciso indirizzo politico per la stesura del bilancio. I Consiglieri, perlopiù ignari del vero contenuto del deliberato, hanno approvato un’operazione contabile che nella stessa delibera veniva definita così:

non prevista dalla normativa giuscontabile

L’operazione, che ho tentato di spiegare in questo post, consiste nell’inserire già nel bilancio di previsione 2016 (non ancora approvato) l’avanzo che si certificherà con la successiva approvazione del consuntivo 2016, cioè nel 2017. Le norme attuali, neppure quelle di tipo emergenziale approvate ad hoc per le province, prevedono questo tipo di operazione. A nulla sono valse le nostre vibranti proteste. Il Presidente ha pensato bene di «coinvolgere» il Consiglio nella decisione, così da condividere la responsabilità della forzatura contabile. Ha incassato così il nulla osta all’operazione, seppur con una sparuta pattuglia di consiglieri partecipanti al voto, in cui non figura nemmeno lo stesso Presidente.

I NODI VENGONO AL PETTINE

Sembrava tutto risolto, almeno così apparivano tronfi nelle loro dichiarazioni sulla stampa, dove bollavano le mie e le nostre obiezioni come infondate. Tutto bene? Naturalmente no.

Qualche giorno fa il colpo di scena. Con una comunicazione stringata, il Presidente della Provincia annunciava contemporaneamente l’annullamento della seduta di Consiglio che doveva approvare il Bilancio di Previsione 2016, già convocata per martedì 29 novembre, e lo stralcio dell’esame dello stesso nell’Assemblea dei Sindaci. Motivo? La mancata acquisizione del parere favorevole dei Revisori dei Conti. E qui casca l’asino.

Cosa significa la mancata acquisizione? Semplice, significa che i revisori non sono disposti a dare il parere favorevole all’operazione incriminata. Come dare loro torto? C’è scritto nero su bianco che non è prevista dalle norme!

LE INDISCREZIONI, ARRIVA IL GURU

A questo punto entriamo nel campo delle indiscrezioni, che però ritengo molto attendibili. Da giorni, presidente e vertici dirigenziali della Provincia, stanno lavorando in maniera febbrile per convincere il Collegio dei Revisori della legittimità dell’operazione. Per farlo, anche se la notizia è da confermare, avrebbero convocato, proprio oggi in via Grigne, un guru della materia, ovvero il prof. Ciro D’aries. Vero esperto dell’intricata materia contabile in ambito P.A., dottore commercialista, collabora con il Sole 24 Ore in qualità di esperto, vanta numerose pubblicazioni e un corposo curriculum.

Tra le sue collaborazioni brianzole anche un’esperienza in BEA, la società pubblica che gestisce il noto inceneritore di Desio, dove l’ex presidente Boselli lo chiamò in qualità di consulente fiscale. Incarico che lascio nell’ottobre 2014, rassegnando le proprie dimissioni, proprio alla vigilia dei tumultuosi eventi legati a Bea. Ma questo è un altro film.

La mossa è chiaramente volta a spingere il Collegio dei Revisori, particolarmente riottoso e dubbioso, a porre un parere favorevole sull’operazione non prevista dalle norme giuscontabili, così da evitare la dichiarazione di dissesto con uno stratagemma contabile.

I FATTI CI DANNO RAGIONE

I fatti, come sembra, danno ragione a noi minoranze: l’operazione è molto più che «border line», la chiamata disperata di una figura terza, non è dato sapere se con un incarico ufficiale o se in «amicizia», sta a dimostrare che la soluzione scelta è molto discutibile.

Ci chiediamo dove sia però la trasparenza di tutta questa operazione? Com’è possibile che i consiglieri, già chiamati a votare ad avvallare l’operazione, siano stati tenuti di fatto all’oscuro dei grossi problemi e rischi legati alla legittimità di ciò che hanno votato? Perché non sono stati convocati anche loro in audizione con il professor D’aries? Forse il Consiglio Provinciale, e i suoi consiglieri, non avevano diritto di sapere i termini esatti dell’operazione prima di votarla? Certo il Consigliere di maggioranza vota spesso sulla fiducia, che naturalmente ripone nei confronti dell’esecutivo che sostiene. Ma perché tenerli all’oscuro di tutto? Perché i consiglieri non sono stati informati adeguatamente sulle criticità di quanto andavano ad avallare con il loro voto?

Ci sarebbe poi tutta una valutazione rispetto all’atteggiamento usato nei confronti del Collegio, che non dovrebbe naturalmente subire pressioni rispetto alla scelta, che per natura dev’essere di terzietà, quella di esprimere o meno un parere favorevole sui provvedimenti dell’Ente. Altrimenti quale controllo svolgerebbe il Collegio dei Revisori, se fosse in qualche maniera indotto ad adeguarsi alle scelte dell’esecutivo?

Attenderemo le prossime puntate, con una certezza: la nostra provincia è stata portata di fatto in una situazione di default, questo a causa del Governo Renzi. Noi lo possiamo dire, altri no.

*aggiornamento: la Provincia tira dritto, e dopo l’adozione da parte del Consiglio Provinciale, la ratifica dell’Assemblea de Sindaci, voterà il Bilancio di Previsione 2016 con parere contrario dei Revisori, il giorno 29/12/2016.