Profughi: Prefetto Lamorgese giù le mani dai Sindaci ribelli

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Il Prefetto di Milano e il Sindaco Beppe Sala devono capire che la volontà popolare ha detto stop al ricco carosello dell’accoglienza ingiustificata

 

foto: Paride Carlo Flickrt

Attilio Fontana è stato votato da 2.793.370 cittadini elettori lombardi. I sindaci «ribelli», quelli che non si piegano ai diktat sull’accoglienza dei presunti profughi, sono stati democraticamente votati dai propri cittadini. Sono stati scelti, anche e soprattutto, perché di fronte alla sciagurata gestione piddina del problema immigrazione clandestina, hanno promesso di opporre una civile obiezione di coscienza. Nessuna collaborazione con chi decide di agevolare la lunga catena, spesso fatta anche di sofferenza e crudeltà, che strappa dalle proprie terre di origine giovani vite con l’illusione di una terra promessa che non esiste. Una promessa che ha ben chiaramente esplicitato anche il Governatore Attilio Fontana in campagna elettorale, un Presidente che ha dato venti punti di distacco all’avversario Gori del PD. Si chiama democrazia, si chiama volontà popolare. Bella, chiara e limpida.

Se ne dovranno fare una ragione i sindaci del PD, Beppe Sala in testa, e il lungo caravanserraglio di chi ha partecipato (e ancora partecipa) al ricco festival dei bandi milionari per la gestione dei richiedenti asilo. Quello gestito dalle Prefetture, trasformate in agenzia permanente di collocamento profughi. Se ne dovrà fare una ragione anche la dottoressa Luciana Lamorgese, forse nominata Prefetto sulla scorta della sua esperienza come Soggetto Attuatore per la gestione delle strutture di accoglienza nella Regione Veneto. Nessun cittadino ha scelto o votato la signora Lamorgese, quindi nessun sceriffo che arriva da Nottingham può imporsi sul volere del popolo, perlomeno in un sistema democratico.

Trovo quindi gravi, anzi gravissime, le parole e le azioni del Prefetto di Milano che suonano oltremodo minacciose contro alcuni Sindaci milanesi. Invece di fare riunioni, summit e incontri per costringere a condividere la scellerata gestione dei profughi che ha portato solo disagio e disordine nelle nostre città, si attivi piuttosto per rispedire a casa migliaia di clandestini che ciondolano senza diritto per le nostre strade.

Mi ricordavo che il Prefetto, seppur figura inutile e costosa, dovesse essere il garante dell’ordine e della legge e non del disordine e del caos. Se vorrà muoversi fin da ora per lavorare al rimpatrio dei clandestini noi saremo al suo fianco. Altrimenti alziamo e rinforziamo le barricate, sempre a difesa dei nostri cittadini.