Profughi, appalti e Prefettura. Qualcosa non quadra

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Esposto all’ANAC sugli affidamenti per l’accoglienza profughi. Con la gara ci costano 34€, con gli affidamenti diretti 30€. Sprecati oltre due milioni di euro?

Ho inviato un esposto all’ANAC, in merito alla gestione delle gare sui richiedenti asilo in Brianza. Già, perché «le prefetture non sono Nembo Kid», come ha dichiarato al Sole 24 ore Raffale Cantone il 18 maggio scorso. Il capo dell’Anti Corruzione in Italia parlava delle numerose gare d’appalto che le varie Prefetture hanno gestito in questi anni, non sempre in maniera impeccabile, par di capire.

ACCOGLIENZA, MA QUANTO MI COSTI?

Quanto costa l’accoglienza dei richiedenti asilo? Il costo, più o meno uguale in tutta Italia, è teoricamente di circa 35€ al giorno per ogni ospite. Tanti? Pochi? Secondo molti, e guardando i profitti, una enormità. Secondo i partecipanti ai bandi, cooperative, associazioni e imprenditori privati, invece «ok il prezzo è giusto». Addirittura sarebbe quasi risicato, rispetto ai numerosi servizi che sono chiamate ad erogare. Non si direbbe.

La Prefettura di Monza e Brianza, lo scorso mese di marzo, ha pubblicato un bando di gara europeo, per selezionare i soggetti chiamati a svolgere il servizio di accoglienza nei loro centri. L’importo dell’appalto, per i soli sei mesi che vanno da giugno 2017 a dicembre 2017, era di 16.897.440,00€. Tanta roba, per soli 180 giorni.

La gara non è di quelle al «massimo ribasso», utilizza invece la formula dell’offerta «economicamente più vantaggiosa». Significa, a spanne, che la valutazione deve rispettare un mix tra offerta tecnica (qualità dei servizi e delle strutture offerte) e il ribasso economico, ovvero lo sconto applicato sul costo giornaliero di 35€. La procedura si è chiusa il 14 di giugno, con la pubblicazione della graduatoria.

Sono sette i soggetti che hanno presentato offerte, ognuno offrendo diverse disponibilità di posti: si va dalla RTI Bonvena che ha messo a disposizione 1.121 posti letto, alla D&G Research che ha partecipato al bando per un solo posto letto. Sì, avete capito bene.

C’È CHI PARTECIPA AL BANDO EUROPEO OFFRENDO UN SOLO POSTO LETTO

La D&G Research ha partecipato ad un bando pubblico europeo aperto, del valore totale di 16 milioni di euro, ha compilato una dettagliata offerta tecnica, ha riempito montagne di scartoffie, leccato bolli e francobolli, scaldato cera lacca, consumato fiumi di inchiostro, tutto solo per offrire un misero posto letto, per un solo richiedente asilo. Curioso, non trovate? O forse non poteva non esserci? Non poteva non partecipare? Metti che poi, magari, esce una proroga di quel bando? Vai a saperlo.

Quello che però sappiamo, perché è atto pubblico, è che effettivamente la D&G Research ha firmato il contratto con la Prefettura, eccolo qui, e lo ha fatto per un solo posto. Dove? A Lentate sul Seveso, in via Mancini n.39. Si tratta di uno stabile in località Birago, dove i vicini assicurano però che gli ospiti sono ben più di uno. Diciamo che siamo più vicini alla decina.

UN SOLO POSTO LETTO, MA L’OFFERTA TECNICA RISULTA TRA LE MIGLIORI

Ancora più curioso, per noi profani, anche se tutto risponderà sicuramente a profili di correttezza, non lo metto in dubbio, è il fatto che la D&G Research, con la sua «mastodontica» offerta di un solo posto letto, si sia piazzata terza nel punteggio finale, mettendosi dietro ben quattro concorrenti. Ancora più curioso, ad essere pignoli, è il fatto che proprio il loro progetto, quello legato ad un solo posto, ovvero l’offerta tecnica, gli ha consentito di piazzarsi sul gradino più basso del podio. L’offerta economica, infatti, è stata la più alta di tutti con i 34,96€ al giorno, in virtù della più bassa di un altro concorrente di 33,50€. Evidentemente hanno offerto un solo posto letto, è vero, ma a questo fortunato saranno garantiti «extra vizi». Si scherza, naturalmente.

DOPO IL BANDO SI PASSA AGLI AFFIDAMENTI DIRETTI

Il problema, alla fine di questa lunga procedura di gara, durata tre lunghi mesi e costata un tot alle tasche del contribuente, è che la Prefettura è riuscita a reperire «solo» 1.712 posti, a fronte del fabbisogno messo a bando di 2.256. Quindi, verrebbe da pensare, i soggetti partecipanti alla gara non erano nella condizione di offrire più posti di quelli offerti, altrimenti lo avrebbero fatto. Giusto? No, sbagliato.

Infatti, dopo soli 14 giorni, ovvero il 28 giugno 2017, il Prefetto firma una determina a contrarre. Nel documento, dopo un lungo preambolo volto a giustificare l’ingiustificabile in nome della «estrema urgenza», si afferma che da ora in avanti si affiderà il servizio di accoglienza ad ogni soggetto che ne manifesterà la volontà. Senza gare, bandi e selezioni particolari. Chi arriva si accomoda, almeno fino al 30 settembre 2017. Tutto in nome, come detto, della «estrema urgenza». Ecco il testo del dispositivo:

di affidare – fino all’espletamento della procedura di gara di prossima indizione e comunque non oltre il 30 settembre 2017 – il servizio di accoglienza ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale mediante stipula di apposite convenzioni, agli operatori che manifesteranno la loro disponibilità ad un prezzo non superiore a €30 pro-capite/pro-die, oltre IVA se dovuta

Ohibò! Ma come? Mettendo in piedi addirittura una gara europea, per un lungo periodo di sei mesi, per un appalto da 16 milioni di euro e 2.256 posti, la Prefettura ha spuntato un prezzo medio di 34€ pro-capite/pro-die. Poi con affidamenti diretti alla spicciolata, magari di poche unità di profughi e per un tempo limitato, riesce a pagare «solo» 30€.

I meno attenti fra voi si limiteranno a dire: «che bravi, ci hanno fatto risparmiare!». I meno distratti, al contrario, noteranno subito la palese incongruenza. Se con piccoli affidamenti diretti, sporadici e limitati nel tempo, riesco a spuntare 30€, con l’appalto di lunga durata per duemila posti, avrei dovuto pagare meno, e comunque di certo non il 15% in più! Perché è bene ricordarlo, l’affidamento a 30€, si basa sui medesimi capitolati, identici servizi richiesti e medesime caratteristiche.

È evidente che qualcosa non quadra, è evidente che anche la gara da 16milioni di euro andava aggiudicata a non più di 30€. E stiamo parlando di una differenza di oltre due milioni di euro, mica bruscolini.

CHI NON AVEVA OFFERTO POSTI A 34€, È PRONTA AD OFFRIRNE A 30€

C’è poi una ulteriore stranezza, che si somma alle altre. A Lazzate è stata proprio la D&G Research ad attivare l’accoglienza per 4 persone, e l’ha fatto il 17 luglio, ovvero nel periodo in cui vigeva l’affidamento diretto. È davvero strano che la D&G avesse pochi mesi prima offerto un solo posto nella sua offerta, indicando un prezzo di 34,97€, salvo poi essere in grado di ospitare subito altre persone al prezzo di 30€.

ESPOSTO ALL’ANAC, INTERVENGA CANTONE

Qualcosa in tutto questo non quadra, e qualcuno ci deve spiegare quale sia il prezzo giusto dell’accoglienza in Brianza. 30€ o 34€? Una differenza che ci costa milioni di euro. Di noi contribuenti. Questi sono gli argomenti alla base dell’esposto all’ANAC, che ho provveduto a scrivere ed inviare in questi giorni direttamente all’Autorità di Raffaele Cantone. Saranno loro, almeno lo auspico, che cercheranno di fare chiarezza in questa strana vicenda.