Prefetto fermati, a Lazzate sale la tensione

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Il Prefetto non può continuare ad ignorare la richiesta di stop ai lavori per approntare un centro profughi a Lazzate, mai condiviso e mai presentato all’Amministrazione Comunale

L’avevo detto chiaramente sabato scorso, durante la grande manifestazione di Lazzate, rivolgendomi direttamente al Prefetto: fermati, ferma questo scellerato progetto, ferma i lavori di allestimento del centro profughi, fallo prima che sia troppo tardi e prima che si verifichi qualche episodio spiacevole.

Lo dissi in ragione delle tensioni che avvertivo nella nostra comunità. Tensioni prevedibili per i modi e i metodi con cui qualcuno ha deciso di gestire tutta questa faccenda. L’Amministrazione Comunale non ha nessuna responsabilità, anzi è vittima, visto che qualcuno ha fatto di tutto per tenerci all’oscuro di quello che si stava programmando sul nostro territorio. Atteggiamento grave, qualcuno si prenderà poi tutta la responsabilità di questa decisione.

Ora però la tensione sale, con i primi episodi che non fanno altro che confermare tutto quello che da giorni denuncio come rischi reali. Ieri la proprietà dei due appartamenti dove si vorrebbero accogliere i richiedenti asilo, la D&G Research, ha installato un impianti di video sorveglianza. Il motivo? Avrebbero subito diversi atti di vandalismo negli ultimi giorni, da qui la necessità di installare telecamere per il controllo. Non sono passate nemmeno ventiquattro ore, oggi quelle telecamere non ci sono più. Divelte, strappate e fatte sparire da ignoti.

Per questo mi sento di ribadire l’ennesimo appello alla Prefettura, invitandola a rispondere sollecitamente alla nostra nuova e recente richiesta di incontro, inviata ieri: fermate i lavori di installazione del centro e valutiamo insieme le criticità esposte dall’amministrazione comunale. È necessario dare delle risposte ai timori e alle paure di una comunità e bisogna farlo in fretta.