Quando il PD con la scusa del femminicidio discrimina gli orfani

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Il Partito Democratico si fa trascinare dalla furia cieca di un presunto femminismo e arriva a discriminare i bimbi orfani


Femminicidio

 

Ieri si è conclusa la maratona di due giorni in cui si è votata la legge di stabilità della Regione Lombardia. Iter lungo e laborioso, in cui i lavori d’aula sono stati impegnati nella discussione di oltre quattrocento emendamenti e poco meno di duecento ordini del giorno. I documenti riguardavano gli argomenti più disparati, con ogni consigliere che proponeva ciò che più stava a cuore. Il contributo per una strada, una rotonda, una biblioteca o una vecchia chiesa da restaurare. Fin qui tutto bene. Il balzo sulla sedia è arrivato quando mi capita per le mani un Ordine del Giorno presentato dal Partito Democratico (te pareva) e vergato dalla consigliera Paola Bocci. Il titolo sintetizza bene la follia politica del documento:

Fondo a sostegno degli orfani e delle famiglie delle vittime di femminicidio

All’inizio confidavo in una cattiva stesura del titolo, sperando che non fosse possibile che a qualcuno venisse in mente di discriminare tra orfani che si vedono ammazzata la madre rispetto a chi subisce la perdita violenta del padre. Prima di scandalizzarmi passo a leggere il dispositivo dell’Ordine del Giorno, che purtroppo conferma le peggiori previsioni. Eccolo:

Provvedere agli adeguati stanziamenti al fine di istituire un fondo rivolto agli orfani (minori o fino al compimento degli studi universitari) di vittime di femminicidio, residenti in Lombardia e ai loro tutori, finalizzato alla copertura delle spese legali, di assistenza psicologica, agli studi, alle cure mediche.

Ora, troverei già abbastanza discutibile discettare su quali e quanti aiuti debbano essere indirizzati agli orfani che hanno perso i genitori per incidente stradale, per malattia o per altri mille tragici motivi per cui ci si possa trovare in questa disgraziata condizione. Mi verrebbe da pensare che i bimbi orfani sono orfani, e andrebbe aiutati tutti indistintamente. Ma andiamo oltre. Accettiamo anche l’idea, comunque discutibile, che sia cosa buona e giusta adoperare una maggiore attenzione e aiuti economici a orfani per crimini domestici, così come regolati dalla recente legge n. 4 11 gennaio 2018. Quello che però proprio risulta cretino, inaccettabile e palesemente discriminatorio, è arrivare a proporre di istituire un fondo economico che aiuti solo i bimbi orfani di madre e non quelli che perdono il padre. Ma con che faccia la consigliera Bocci andrà da un bimbo a dire: “piccolino, tu non hai diritto ad accedere al fondo perché ti hanno ammazzato il padre e non la madre”.

E’ una idea non applicabile, un tragico sottoprodotto di chi rincorre un o presunto femminismo come pura bandiera, accecato da una furia ideologica che lo porta a minare alla base i più banali principi di uguaglianza.

E non voglio discutere del concetto in sé di femminicidio, su cui ci sarebbe comunque da discutere, se il presupposto fosse quello di considerare una specifica ipotesi di reato, immagino con pene più severe nell’intenzione, quando l’omicidio domestico riguarda una donna piuttosto che un uomo. Qui è addirittura peggio, perché parliamo di bambini, orfani, piccole creature che dovrebbero essere considerarti uguali.

Avrei sperato infine che il documento non passasse, ed invece è stato approvato. Forse il clima stanco della lungaggine ripetitiva dei lavori in fase di votazione non ha agevolato, così come la necessità di evitare inutili e speciose polemiche quando si tratta di affrontare alcuni temi scivolosi. Si è preferito assecondare e votare. Non tutti però lo hanno fatto. Io ho sfidato l’aula. Mi sono alzato, ho chiesto la parola e con veemenza ho rivendicato il diritto di dire “NO” a questa follia. Per difendere il diritto dei bimbi orfani di essere trattati tutti alla stessa maniera. Con me pochi coraggiosi, come il Consigliere Floriano Massardi. Come prevedibile, e infatti previsto, si è levata subito la voce dai banchi del PD (quella della pasionaria Carmela Rozza) che ha inveito nei miei confronti: “voi leghisti ce l’avete con le donne!”. No cara Carmela, qui non si parlava di donne, si parlava di bambini. Io penso anche a quelle bimbe che voi del PD avete deciso di discriminare. Saranno future donne.

Si dirà, come mi è stato detto, che sono molto meno gli uomini vittime di donne. Sarà sicuramente vero, anche se la cronaca ci racconta che può accadere, ma si trattasse anche di un solo bimbo (ma sono molti di più) che discrimineremo con questo provvedimento, sarebbe comunque troppo.

Staremo a vedere cosa accadrà e come si comporterà Regione Lombardia. Il mio impegno sarà quello di controllare e verificare che mai possa essere discriminato un piccolo orfano, già vittima di atroci sofferenze che segneranno per sempre la sua vista e che non merita di subire anche questa discriminazione.