Il NO provoca morti, ora i 5 Stelle dicano si a Pedemontana subito

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La prima risposta ad una tragedia dev’essere il dolore e per chi crede la preghiera. Dal giorno dopo, mentre chi di dovere comincia la ricerca delle responsabilità, è però doveroso far tesoro di una così severa lezione. Non farlo sarebbe stupido e irresponsabile. L’apocalisse del crollo del ponte Morandi, al momento con molti aspetti ancora da chiarire, ci consegna già una prima verità, che per molti di noi era una banalità: dire sempre di NO non è una soluzione. Per anni comitati, gruppetti di cittadini e militanti del Movimento 5 Stelle si sono opposti alla realizzazione della nuova bretella, la Gronda, che avrebbe oggi salvato il Ponte Morandi dagli insopportabili carichi che lo hanno condannato al crollo letale. Dire di NO porta voti facili, perché si soffia sulle paure e sul disagio inevitabile che un grande cantiere, una grande opera, una grande novità porta sempre con sé. Ma il NO sempre e comunque si rivela una cretineria, quando si constata che non fa altro che consegnarci al passato, al vecchio, a infrastrutture inadeguate che non potranno che essere portatrici di tragedie.

Se da Genova arriviamo alla Brianza il film è lo stesso: qui i 5 Stelle, in carenza di ogni altra argomentazione utile per far politica, se la sono presa con Pedemontana, un’opera attesa da decenni, vitale sopratutto per quella parte di Brianza che soffoca nel traffico. Quella che ogni mattina sta ferma in coda. Le similitudini aumentano quando scopriamo che la Superstrada Milano-Meda è vecchia, i suoi ponti ammalorati e non attende altro che la nuova grande opera, Pedemontana in questo caso, che faccia compiere quel passo in avanti che aspettavamo da mezzo secolo. Non servono restauri, servono strade nuove al passo con i tempi. E il progetto è già pronto, i cantieri non aspettano altro che iniziare. Ma eccoli là, i professionisti del NO, anche qui fanno di tutto per bloccare l’opera. Tifano per il fallimento, blaterano di morti che camminano e di inutilità. Proprio come a Genova, salvo poi pentirsi a posteriori davanti alle bare dei morti, cancellando tutto con un po’ di vigliaccheria. La differenza è che quando uno come l’Onorevole desiano Davide Tripiedi stava all’opposizione, ci pareva innocuo. Anzi, ci divertivamo sentire i suoi interventi in cui scambiava l’essere conciso con circonciso. Epico. Ora lui, e il sodale Corbetta, ex Consigliere Regionale della Lombardia, stanno in maggioranza a Roma, esprimono il Ministro alle Infrastrutture. Significa che la differenza tra il riuscire ad avere una nuova e moderna autostrada e morire sopra o sotto quella vetusta e vecchia, passa anche dalla loro responsabilità. Passa da un semplice esercizio, doloroso ma necessario: ammettere di avere sbagliato, a Genova come in Brianza. L’errore di Genova è già costato decine di morti, in Brianza possiamo ancora rimediare. A Toninelli e al governo dobbiamo semplicemente far sapere che la Pedemontana va fatta subito e va fatta ora. Basta rinvii, basta giochini. Siamo la prima provincia quando c’è da pagare tasse, per una volta dobbiamo essere i primi a chiedere. E Questa volta, onorevole Tripiedi, si può davvero essere concisi.