Ius Soli: cittadinanza solo ad alcuni bambini. A Vimercate va in scena la discriminazione radical chic

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Si ritorna a parlare di Ius Soli. Doppio appuntamento sul tema a Vimercate, dove mercoledì sera ( Ore 21 Auditorium biblioteca, Piazza Unità d’Italia 2g) si terrà un incontro di “Pugilato letterario” dal titolo: “IUS SOLI SI – IUS SOLI NO”, tra il Consigliere Massimiliano Romeo (Lega Nord) e Alfredo Somoza, giornalista ed esperto di politica internazionale. Domenica 24, alle ore 16.30, il Comune consegnerà gli attestati simbolici di cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia, così come richiesto da un Odg votato in Consiglio Comunale il 21 maggio scorso.

La delibera, nel suo dispositivo recita:

 

“…si approva l’istituzione di una pubblica cerimonia per la consegna ai nati di famiglie straniere di un attestato di riconoscimento simbolico di cittadinanza italiana…”

 

CITTADINANZA IMPOSTA, SENZA CHIEDERLA

diritto-di-essere-italiani_0Naturalmente non vi è traccia dell’intenzione di domandare, a questi bambini e ragazzi, o alle loro famiglie, se siano d’accordo o meno sulla possibilità di diventare cittadini italiani, seppur solo simbolicamente. È curioso infatti questo atteggiamento, dal sapore vagamente imperialista, secondo cui uno straniero sarebbe come obbligato ad anelare di diventare cittadino italiano, magari a schifare le proprie origini, come se la cittadinanza straniera fosse una roba di serie B, da sfigati. Il retro pensiero, dal sapore un poco razzista, da per scontato che una cittadinanza marocchina, nigeriana, somala o siriana, valga certamente meno di quella italiana. Un atteggiamento provinciale e discriminatorio.

 

UNA QUESTIONE DI DIRITTI

Si obietterà che è una questione di diritti, queste persone nate qui e che vivono qui, sarebbero facilitate se disponessero di una cittadinanza italiana. Ed è qui che casca l’asino. L’ottenimento della cittadinanzanon ha nulla a che vedere con gli impedimenti amministrativi, che se vi sono e non lo nego, vanno affrontati con altri strumenti, non certo con il regalare la cittadinanza, che al contrario rappresenta il coronamento di un percorso di integrazione, che per dirla tutta delle volte è difficilissimo da compiersi, e in taluni casi è quasi impossibile, anche per chi matura il diritto amministrativo alla cittadinanza.

 

UNA VERA E PROPRIA DISCRIMINAZIONE RADICAL CHIC

L’aspetto più triste di questa cerimonia, molto simile ad una farsa, che andrà in scena domenica a Vimercate è però un altro; verranno consegnati gli attestati solo ai bambini figli di stranieri nati in Italia; probabilmente questi il lunedì andranno a scuola sbattendo in faccia la pergamena, sempre che siano andati a ritirarla, al compagno di banco che in Italia ci è arrivato magari all’età di 1 anno, o magari quando aveva 6 mesi, che magari sa pure meglio l’italiano e sa meglio far di conto, ma che non soddisfa il requisito, scemo e ridicolo, dell’essere stato partorito in Italia. Una vera e propria discriminazione, inutile perché il pezzo di carta non vale nulla, ma ignobile perché consumata sulla pelle di bambini e ragazzi innocenti. Ma al carrozzone radical chic non frega niente, evidentemente, molto più importante è il farsi immortalare con qualche bambino di colore, con tanto di fascia e fascioni tricolori, sorriso alle fotocamere e far sapere quanto siamo belli e bravi noi che dispensiamo le cittadinanze come fossero caramelle.

Ecco allora che da lunedì 25 novembre, a Vimercate, vi saranno figli si stranieri di serie A, che hanno il solo merito di essere stati partoriti in Italia, rispetto a quelli di serie B, che invece sono arrivati in Italia con qualche mese di ritardo. E pensare che basterebbe applicare la legge esistente per essere più equi, per far diventare tutti quei bambini, senza discriminazioni, cittadini italiani quando almeno uno dei genitori diventerà italiano. È tutto molto semplice, è tutto già scritto, ma evidentemente la voglia di fare un po’ di propaganda sulla pelle dei bambini è troppo forte. Sarebbe molto meglio non prendere in giro nessuno, tantomeno i fanciulli, ma se proprio la furia ideologica è indomabile, voglio fare un appello al buon senso: se proprio volete fare questa pagliacciata, questa scenetta inutile e triste, non discriminate tra bambini di serie A e bambini di serie B, il regalino della pergamena datelo a tutti, stampatene qualcuna in più.