Io firmo per Umberto Bossi, e vi spiego una scelta che c’entra più con il futuro che con il passato

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Firmerò la candidatura di Umberto Bossi per il Congresso Federale, ed è una scelta che trova le sue motivazioni non solo nel passato, ma anche e soprattutto nel futuro. Nella Lega in cui sono cresciuto, piegando volantini la sera in sezione per distribuirli il giorno dopo, sporcandomi di colla la punta delle scarpe o di bossivernice la manica della camicia, in quella Lega lì non c’era bisogno di interrogarsi su quale fosse il candidato migliore, in quella Lega lì c’era un capo e si seguiva, nella buona e nella cattiva sorte, nel successo come nella sconfitta. E abbiamo scoperto poi, quanto questo fosse una fortuna, un leader solido che ha guidato un movimento giovane scagliandolo contro avversari terribili, e sconfiggendone molti.
Potrebbe quindi essere solo per riconoscenza, per affetto, per rimanere fino in fondo, anche e soprattutto nel momento in cui converrebbe meno farlo, al fianco di chi ci ha guidato in battaglia, di chi ci ha regalato l’orgoglio di essere lombardi, padani, di rivendicare i nostri diritti per anni schiacciati, derisi, umiliati. Potrebbe essere solo per questo, e probabilmente potrebbe anche bastare, per alcuni sarebbe già sufficiente. Ma se fosse solo questo, allora sarebbe vero che il rischio è quello di voler ridurre la Lega ad un movimento di nostalgici, di fedeli che decidono di resistere, anche se il nemico è già dentro Berlino e fuori dal bunker. Non è così, e non può essere così, perché qui non ci sono nemici, perché non c’è una guerra, e soprattutto perché qui nessuno vuole morire. I nemici sono forti e numerosi, ma stanno tutti fuori, e vogliono annientarci, come sempre da venti anni a questa parte.

La Lega Nord del futuro dobbiamo iniziare a rimodellarla, a plasmarla, per farla tornare a crescere; dobbiamo ritornare ad essere forti, una Lega potente ed egemone soprattutto sul terreno delle riforme, come lo siamo stati negli ultimi venti anni, imponendo la nostra agenda riformista, dal federalismo in avanti. E per fare tutto questo, a mio giudizio, non possiamo prescindere da solide basi, dal valorizzare i nostri sacri principi, dal rivendicare la nostra diversità politica, dal ricordare e ricordarci che noi non siamo uguali agli altri, perché noi siamo la Lega. Ecco allora perché la mia decisione, di firmare la candidatura di Umberto Bossi, c’entra tanto con il futuro, e relativamente poco con il passato. Tutto questo prescinde i risultati del congresso, dove magari, come ipotizza qualcuno, potrà addirittura sopraggiungere la convergenza su un candidato largamente condiviso; è però importante comprendere come chiunque sarà scelto dal Congresso non potrà non tenere conto ciò che siamo stati, per capire ciò che dovremo continuare ad essere. Insomma, dal giorno dopo ritorniamo tutti ad infilarci il fazzoletto verde nel taschino, magari a lasciare nel cassetto le fasce tricolori e fianco a fianco lottare contro Roma, contro Bruxelles e tutti i nemici che soffocano la nostra gente.

Mi piace infine ricordare, con serenità, che un congresso non è guerra, non possono esistere sconfitti e prigionieri, perché il giorno dopo dovremo cercare di essere tutti ancora leghisti e ancora più convinti di prima, anzi più incazzati, ma solo con i nostri nemici; un congresso è un’occasione per parlarsi, per discutere, per porre le giuste basi per crescere. Non sono parole retoriche, perché nel recente passato ho già vissuto un congresso, quello nazionale, avendo il privilegio di condividere quei giorni a stretto contatto con uno dei candidati, Cesarino Monti; perso quel congresso il giorno dopo, io lui e tanti altri che avevano condiviso le nostre posizioni, continuavamo ad essere leghisti, a disposizione del nostro segretario. Questa è la Lega, questi sono i leghisti.

 

3 risposte a “Io firmo per Umberto Bossi, e vi spiego una scelta che c’entra più con il futuro che con il passato”

  1. Avatar SIlvia Montedeipaschi

    Non fa una piega. Grazie.

  2. nn sono daccordo si deve voltare pagina sono stati troppi gli scandali attorno alla famiglia Bossi chi sbaglia paga.

  3. Avatar gianCarlo ottolini

    sono un leghista della prima ora, ho avuto l’onore di conoscere personalmente il Sen. Cesarino Monti il vero esempio del LEGHISTA.
    Andrea grazie per il tuo pensiero, che condicido in pieno, torniamo ad essere uniti, decisi e incazzati contro tutto il resto che ci opprime.
    Da amministratore le battaglie della Lega sono anche le mie
    wiva Bossi w la Lega di lotta. g.c Ottolini