Il fascismo pare tornato ad Arcore, sta in maggioranza ed è rosso

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Fascismo? Ad Arcore se critichi l’Anpi non hai più diritto di parola in Consiglio. Forse dovremmo iniziare a difenderci da questi fascisti rossi, attraverso una pacifica rappresaglia

fascismo

Ci risiamo. Il delirante tour della «mozione antifascista», che già aveva fatto tappa a Monza, Bernareggio e Nova Milanese, atterra nel Consiglio Comunale di Arcore. Il contenuto? Sempre il medesimo squadrismo rosso. L’obiettivo è, letterale dal testo, « impedire agibilità politica» ad alcuni soggetti, anche partiti politici, come specificato espressamente. Ci domandiamo, a noi che piace la democrazia e siamo repellenti ai fascismi rossi e neri, come sia possibile che ad Arcore non valgano le garanzie costituzionali? Ovvero, se un partito partecipa regolarmente alle elezioni indette nello Stato italiano, senza mai essere stato ricusato o escluso in applicazione delle leggi che vietano la ricostituzione del partito fascista, su quali base il Podestà (magari a loro piace essere chiomati così) di Arcore intenderà impedirne o limitarne la libertà d’azione?

Non solo, addirittura si arriva a dire che queste formazioni politiche (non meglio specificate) non dovranno più avere diritto di parola in Consiglio Comunale.

2. individuare le forme e le modalità più efficaci secondo quanto stabilito dall’ordinamento per non consentire che tali formazioni possano prendere parola durante i Consigli Comunali

Perché dovremmo prima o poi intenderci su cosa possa significare essere fascisti nel ventunesimo secolo? Tralasciando i riferimenti a ideologie e dittatori del secolo scorso, morti e sepolti da metri di terra (per fortuna), per me l’essere fascista sta negli atteggiamenti e nelle azioni che vengono propugnate. Cercare di tappare la bocca a chi non la pensa come te, come vuole fare la maggioranza di Arcore, è un atteggiamento che assomiglia molto al fascismo. Magari non c’è l’olio di ricino e il manganello, ma quelli potrebbe sempre portarli qualcun altro, come quei simpatici ragazzi «di sinistra» che amabilmente mettono spesso a ferro e fuoco le città, distruggendo vetrine e negozi, o aggredendo i pacifici militanti della Lega, come successo a Monza. Non è fascismo anche questo? E chissà poi quali saranno queste azioni o fatti di stampo fascista che hanno creato tanto allarme sociale ad Arcore? Andiamo a memoria, ricordandoci che effettivamente sì, qualche azione dal sapore fascista in città si era registrata. Per esempio quando un tizio, in realtà un noto esponente politico cittadino, fu fotografato mentre era intento a strappare i manifesti dell’avversario, peraltro regolarmente affissi. Atto deplorevole, un gesto abbastanza cretino e infantile, ma certo non mi sembra tale da giustificare l’allarme rosso rispetto alla democrazia della comunità arcorese. La cosa ridicola è che il personaggio protagonista del bel gesto, colto in flagrante e reo confesso, era  giusto un assessore di questa maggioranza di sinistra, che ora agita il rischio fascismo e lancia strali verso il pericolo antidemocratico. Siamo al ridicolo.

C’è poi un passaggio ancora più pericoloso, in questa mozione al gusto di olio di ricino, ed è questo:

valutato che sempre più spesso con interventi sui social più diffusi, come Facebook e Twitter si tenta di avallare, giustificare, osannare quanto avvenuto durante il «ventennio» fascista in Italia, nel contempo denigrando e accusando le associazioni antifasciste, i partigiani e l’Anpi

E qui casca l’asino. Come può essere una colpa grave, tanto da essere privati del diritto di parola in Consiglio Comunale (sì, è previsto addirittura questo) , criticare e accusare l’Anpi? Ovvero, quel manipolo che tenta pervicacemente di speculare ancora su una guerra civile morta e sepolta nel secolo scorso? Come possiamo non accusare e criticare gente, come l’Anpi, che si permette di criticare la scelta di ricordare attraverso una targa, è accaduto a Noli, il feroce stupro e assassinio di una bambina di tredici anni? E opporsi alla commemorazione solo e soltanto perché il crudele atto è avvenuto per mano partigiana, ovvero quelli della loro parte? Che differenza trovate tra chi tenta di giustificare o minimizzare le stragi fasciste e quelli che vorrebbero negare gli eccidi dei partigiani rossi? A questo punto c’è da intendersi, perché se si vogliono escludere i movimenti che hanno atteggiamenti fascisti, allora l’Anpi dovrebbe essere tra i primi candidati all’esclusione. Talvolta si comportano proprio come fossero loro i nuovi fascisti. Rossi o neri non fa differenza, almeno per chi si pone dritto in faccia alla stella polare che è la democrazia. A me non piace parlare di rappresaglia, tanto cara alle fazioni rosse e nere che animarono la guerra civile italiana, ma una reazione a questo punto sarebbe opportuna. Per come la penso io, se l’Anpi continua a promuovere, direttamente o indirettamente, queste iniziative liberticide, sarebbe il caso di pensare se valga la pena di invitarli ancora alle commemorazioni ufficiali. Credo che se vanno avanti così non meritino nessuno spazio, almeno tra chi ama la democrazia e la libertà di pensiero. E spero che siano ancora maggioranza.

 

Leggi il testo della Mozione presentata in Consiglio Comunale ad Arcore