Diffida alla Provincia, la democrazia ha le sue regole

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Invernizzi pretende di piegare le regole della democrazia. Diffida ad interrompere l’approvazione del Rendiconto di Gestione 2016, non rispettati i tempi


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Che lo stile del Partito Democratico brianzolo, giunto al potere in Provincia, fosse quello della «dittatura dolce», lo avevamo capito da un pezzo. Ne avevo già parlato qui sul mio blog, quando con un colpo di mano e forzando le regole, violentarono e sfigurarono il nostro Statuto.

Archiviata l’era Gigi Ponti, causa cessazione dalla carica di Sindaco a Cesano Maderno, abbiamo inaugurato la reggenza Invernizzi, Vice Presidente facente funzioni, nella maniera peggiore. Sbalorditiva la notizia e la decisione di indire le elezioni presidenziali (della Provincia) il 24 settembre prossimo, tenendola di fatto nascosta a tutti, Sindaci e Consiglieri compresi. Ci avvisarono i funzionari della decisione già presa. Ridicolo.

Ed ora, sempre Invernizzi, ci conferma di essere abbastanza allergico al rispetto delle regole, che sono quelle che danno sostanza alla democrazia. Perché altrimenti si fa tutto da soli, con un uomo solo a comando. Ma non è democrazia. È dittatura. Oggi è stato convocato un Consiglio Provinciale per votare l’adozione del Rendiconto di Gestione 2016. Fin qui, nulla di strano, se non i tempi abbondantemente oltre la logica dell’approvazione di un rendiconto di gestione. Si tratta di adozione, in quanto il farraginoso Decreto Del(i)rio prevede prima l’adozione, poi un passaggio in Assemblea dei Sindaci per il parere, poi il successivo Consiglio che è chiamato ad approvare definitivamente.

Invernizzi, che mal sopporta tutto questo coinvolgere, far votare, discutere e condividere, cosa ha fatto? Ha tagliato corto, convinto che tutto quello che lui ha fatto debba essere insindacabile e comunque perfetto. I Consiglieri e i Sindaci che cosa vogliono? Sono una pura formalità.

Ecco quindi che il parere dei Sindaci avverrà poche ore dopo il Consiglio Provinciale, convocati sempre oggi, alle ore 18.00. E domani, alle ore 15, subito è stato convocato il Consiglio Provinciale, dopo nemmeno 24 ore, in cui i Consiglieri di maggioranza dovranno alzare la mano per approvare il bilancio.

Peccato che il regolamento del Consiglio prevede, all’art. 20 comma 5, quanto segue:

I documenti ad esso connessi sono trasmessi per via telematica ai Consiglieri almeno cinque giorni consecutivi prima della seduta.ù

In attesa che la rivoluzione dolce di Invernizzi modifichi anche lo scorrere del tempo (come fecero i rivoluzionari francesi con il calendario), facciamo notare che dalle ore 18.00 di giovedì 31, alle ore 15.00 di venerdì 1 settembre, non passa nemmeno un giorno interno. Di sicuro non cinque giorni.

E dato per scontato, com’è scontato, che l’atto che saremo chiamati a votare Venerdì 1 settembre, non potrà che perfezionarsi con il parere dell’Assemblea (che sarà il giorno prima alle 18.00), è evidente che l’idea di sbarazzarsi di questi «noiosi» adempimenti democratici in poche ore, non è rispettosa del regolamento.

Questo il motivo, e il contenuto, della diffida che oggi inviamo al Vice Presidente Invernizzi. In cui chiediamo di non proseguire oltre nell’approvazione, in questi termini e temi, del Rendiconto di gestione, salvo inficiare l’approvazione stessa.

La democrazia a volte è un po’ noiosa, ma fino a quando non saremo in dittatura, caro Vice Presidente, le regole vanno rispettate. Diffida che invieremo anche al Prefetto di Monza e al Ministro dell’Interno.

Questo, cari Sindaci, è il futuro Presidente della nostra Provincia. Già ora misurare il suo rispetto nei vostri confronti. Prossimo allo zero. Auguri!