A Cogliate una fascia tricolore non si nega a nessuno

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Mi ha sempre divertito assistere alla metamorfosi (una delle tante) della sinistra italiana, folgorata negli ultimi anni da un sentimento nazionalista che non ha nulla a che vedere con la propria storia, e per un amor di patria che suona stonato sulla bocca di chi per anni si è agitato nelle piazze bruciando i tricolori. Personalmente ho sempre attuato una severa obiezione di coscienza nell’uso dei simboli italiani, da quando io e tanti altri abbiamo giurato (settembre 1996) reciproca fedeltà alla nostra unica patria, la Padania. E proprio contro questa scelta si è costantemente levato il grido di questa sepolcri imbiancati, novelli custodi dell’ortodossia patriottica italiana. Negli anni hanno profuso leggi severe per obbligare l’esposizione del tricolore, oppure hanno obbligato che venisse insegnato l’inno di mameli ai bambini. L’obiettivo era quello di esigere il rispetto per i simboli, per il tricolore e la bandiera. Esigerli con forza di legge naturalmente, perché la verità è che la gran parte di cittadini italiani della patria se ne sbatte altamente.
Il rispetto però è una cosa seria, e non significa solo difendere il tricolore da qualche insulto, da qualche sputo o da qualche battuta pesante. Rispettare i simboli, per chi ci crede, significa per esempio non ridurli a semplice orpello ornamentale, significa essere ossequiosi e rispettosi dei ruoli e delle funzioni che ogni simbolo riveste.
La verità è che qui in Italia, dove comunemente il patriottismo è una cosa buona solo per dare addosso alla Lega, in pochi hanno rispetto per i simboli, e i primi ad offenderli sono proprio quelli che vorrebbero esserne i difensori.

A Cogliate, per esempio, capita che la fascia tricolore la si fa usare un po’ a tutti, come fosse un cappello all’ultima moda, una sciarpa per coprirsi da un colpo d’aria oppure peggio, un semplice vezzo per darsi un tono. Durante l’ultima edizione della marcia della pace Perugia-Assisi ( e solo su quella e sulle contraddizioni di chi vi partecipa se ne potrebbe scrivere un libro), il Sindaco di Cogliate ha pensato bene di “prestare” la fascia tricolore ad un giovanissimo Consigliere Comunale; questo ragazzo si è orgogliosamente fatto fotografare per la città con l’agognata fascia. Che figata avrà pensato! Immagino una giornata memorabile per il giovane, chissà quanti “mi piace” sulla pagina Facebook! Ma come funzionerà a Cogliate? Tutto molto bello, come direbbe Pizzul. Peccato che la fascia tricolore è per definizione il “distintivo del Sindaco”, e serve proprio per distinguere il Sindaco da altre cariche, come il consigliere o l’assessore. E questo non lo dice un brutto e cattivo leghista, ma la legge (art. 50, comma 12 del D.Lgs. 267/2000)

Il gruppo della Lega Nord locale è giustamente partito all’attacco scrivendo questa polemica nota sulla propria pagina Facebook:

Chi è il sindaco di #cogliate?
Quello eletto o il nipotino che gira l’italia con la fascia?
Oltretutto senza il minimo rispetto della legge, ovvero nessuna delibera di giunta che autorizza l’uso della stessa o alcun documento ufficiale! Ricordiamo all’amministrazione che la tanto amata fascia tricolore, rappresenta un “elemento distintivo del Sindaco”, quindi della sua autorità e delle sue responsabilità.
Un atto del genere ci risulta molto grave e preoccupante per la leggerezza con cui è stato fatto, in quanto in base art.498 del codice penale si può ipotizzare il reato di “usurpazione di titolo” che prevede un’ammenda che va da 154€ a 929€. Amministrare un paese è una cosa seria non un gioco per bullarsi con gli amici, e, soprattutto non è un affare da sbrigare in famiglia!

Dal canto suo la maggioranza di Cogliate, dimostrando evidenti e colpevoli lacune sulla normativa, si è così difesa:

Alcuni nostri concittadini domenica 19 ottobre hanno partecipato alla Marcia per la Pace da Perugia ad Assisi, e sono tornati a Cogliate entusiasti dell’esperienza. […]
E’ stato bello vedere sfilare anche la fascia tricolore del Comune di Cogliate, in rappresentanza non solo dell’Amministrazione comunale, ma di tutta la comunità cogliatese.

Registro, e prendo per sincere, le buone intenzioni di voler rappresentare tutta la comunità cogliatese in questa manifestazione in cui fautori di guerre fingono di marciare per la pace, solo che la fascia tricolore non rappresenta l’Amministrazione Comunale, e tantomeno è il simbolo che rappresenta la comunità cogliatese: per quello scopo esiste il Gonfalone e quello si doveva utilizzare. Ora capisco che portarsi appresso un gonfalone sia più scomodo e soprattutto fare la foto con il gonfalone è un po’ da sfigato e non fa figo come la fascia, ma se uno ci crede nei simboli, allora dovrebbe anche dimostrare di rispettarli.
Ecco dunque il punto. Chi è che non è rispettoso dei simboli italiani? I Sindaci e gli amministratori della Lega che da anni portano avanti una tutto sommato rispettosa obiezione di coscienza, oppure questa gente che usa la fascia tricolore come fosse un capo alla moda?