CHE COSA E’ L’INDIFFERENZA

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“La Repega” era un antico attrezzo in legno trainato da un cavallo sul quale si issava il contadino per spianare le zolle e predisporre il terreno alla semina
“La Repega” è lo spazio autogestito da Luciano Aguggini, dove pubblica pensieri, parole e poesie.

[su_highlight background=”#682a1f” color=”#ffffff”]CHE COSA E’ L’INDIFFERENZA[/su_highlight]

 

L’indifferenza è uno stato d’animo importane nella vita di ogni individuo. Molti autorevoli personaggi della cultura hanno espresso pareri significativi dei quai dovremmo farne tesoro: a mio parere non significa nulla. Non ho opinioni riguardo all’indifferenza, e non me ne curo (P Picasso).

Diffida  dell’uomo a cui piace tutto, di quello che odia tutto, di colui che è indifferente a tutto (Johan Kaspar Lavater).

In fondo alla inimicizia tra estranei risiede l’indifferenza (Soren Kerkegaard).

L’amore non è sincero se non scende in guerra! Se la tengano gli altri una donna indifferente (Sesto Properzio).

La mia superbia indifferenza è un mantello che mi permette di muovermi davanti a te con assoluta libertà ed assoluta impudicizia (Milan Kundera).

La tolleranza è un altro nome per l’indifferenza (Somerset Maugan).

Preferisco gli errori dell’entusiasmo alla indifferenza del discernimento (Anatole France).

L’indifferenza è il peso morto della storia, è abulia, è parrasativismo , è vigliaccheria, è la morte dell’anima è la materia bruta che strozza l’intelligenza, il male che si abbatte su tutti. (Antonio Gramsci)

Noi dovremmo fare tesoro del pensiero di Gramsci contro gli indifferenti, un monito oggi più che mai vitale, perché ha perfettamente ragione e per questo non dovremmo mai dimenticare il suo insegnamento. A causa dell’indifferenza, spesso gli uomini abdicano la loro volontà e accettano passivamente che vengano promulgate leggi liberticide o ad personam che solo la ribellione l’interesse alla collettività possono annullare. L’indifferenza contribuisce anche all’ascesa al potere di uomini corrotti incapaci, ma che lo esercitano per il loro esclusivo tornaconto. L’indifferenza inoltre è un sentimento ancora peggiore dell’odio, è una forma di egoismo estremo. Essa agisce nella storia passivamente, e le cose, non avvengono per opera di una minoranza, ma per l’indifferenza della maggioranza.

Per questo, è inutile poi lamentarsi, recitiamo invece un “Mea Culpa” maledetta la nostra indifferenza. Nel frattempo continuiamo a campare con le decisioni sul nostro vivere collettivo prese, da poche persone tra il disinteresse e l’indifferenza della opinione pubblica. Ci resterà poi il rammarico di non aver agito, di non avere fatto valere la nostra volontà.

Un stato in cui prevale l’indifferenza è un stato fatalmente votato al declino e senza speranze.

Per quanto mi riguarda, ho sempre cercato di evitare questo esecrabile sentimento, impegnandomi nel sociale, assumendo incarichi finalizzati al servizio della gente, anche di quella che continuava ad assistere passivamente e con indifferenza non ha vivere ma ha vegetare..