Censimento centri islamici: ritorniamo a chiederlo in Provincia

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Oggi discuteremo in Consiglio Provinciale una mia mozione «urgente», presentata più di otto mesi fa, il 16 gennaio 2015.

Nel testo si chiedeva un impegno della Provincia al fine di realizzare, con l’aiuto dei comuni, un censimento dei centri islamici presenti sul territorio. Trovate qui il testo.

 

 

Otto lunghi mesi, che danno l’idea della scarsa considerazione che il Presidente Ponti e la sua maggioranza nutrono nei confronti delle minoranze. Ma il rispetto e la sensibilità democratica degli esponenti di quel partito che si dice «democratico», è quella che è. Lo sapevamo già.

Del resto la tattica di Ponti è quella della «melina totale»; prendere tempo, rimandare, smorzare i toni, non rispondere e cercare di eludere un problema, piuttosto che affrontarlo. Ed è per questo che la mia mozione, presentata qualche giorno dopo le stragi che hanno insanguinato Parigi ad inizio anno, è stata prontamente acquattata in un cassetto. Qualcuno avrà pensato bene di far passare otto lunghi mesi, giocando sulla memoria corta dell’opinione pubblica, e confidando che ogni consigliere avrebbe riacquistato quella spensieratezza, stretta parente dell’incoscienza, che puntualmente ci fa dimenticare i pericoli che corriamo. Naturalmente solo fino al prossimo attentato, in cui tutti si risvegliano spaventati.

Qualche settimana fa, avvisandomi che sarebbe stata finalmente discussa la mia mozione, mi chiesero se volessi aggiornarla, visto che conteneva dei riferimenti ai «recenti atti terroristici». Volutamente ho chiesto di non modificare il testo. Da una parte per rendere evidente a tutti la «tempestività» con cui si discutono questioni importanti; dall’altra perché, ho fatto notare, purtroppo la dura realtà dei fatti ci dimostra che quella mozione è sempre maledettamente attuale. Proprio qualche giorno prima era stato sventato l’attacco terroristico sul treno ad alta velocità Amsterdam-Parigi.

E ancora una volta, tragica casualità, proprio oggi discuteremo in Consiglio Provinciale questa mozione con il cadavere ancora caldo di un cittadino italiano ucciso in un attentato terroristico. Certo, molto lontano da noi, ma maledettamente vicino se rileggiamo la rivendicazione dell’ISIS, che ha voluto mandare un messaggio inquietante all’Italia e alla sua comunità cristiana.

Ci dimentichiamo troppo in fretta della lunga scia di sangue che ha interessato in questi anni l’Europa e i cittadini europei. Giusto per rinfrescarci la memoria, ecco alcuni degli attentati più importanti che hanno interessato l’Europa e i suoi cittadini negli ultimi dieci anni:

11 marzo 2004: una serie di bombe posizionate sui binari e sui treni regionali di Madrid nelle stazioni di Atocha, El Pozo, Santa Eugenia uccidono 191 persone.

2 novembre 2004: Theodoor “Theo” van Gogh fu assassinato alle ore 8:45, nella parte est di Amsterdam. Il suo assassino, in possesso di doppia cittadinanza marocchina e olandese, vestito con una djellaba, un indumento tradizionale arabo, per rimarcare la sua appartenenza culturale, gli sparò otto colpi di pistola e successivamente gli tagliò la gola in pieno centro di Amsterdam per eseguire una fatwa legata alla pubblicazione del suo cortometraggio Submission.

7 luglio 2005: sono 52 i pendolari uccisi in quattro attentati suicidi che colpiscono tre diverse stazioni della metropolitana e un autobus a Londra.

2 novembre 2011: gli uffici della redazione di Charlie Hebdo a Parigi sono distrutti da una bomba molotov dopo la pubblicazione di una vignetta satirica sul profeta Maometto, nessun ferito.

11-19 marzo 2012: un uomo armato che afferma di avere legami con Al Qaeda uccide tre studenti ebrei, un rabbino e tre militari a Tolosa, nel sud della Francia.

22 maggio 2013: due estremisti di Al Qaeda uccidono a colpi di machete un soldato di 24 anni reduce dell’Afghanistan a Londra.

24 maggio 2014: quattro persone sono uccise al museo ebraico di Bruxelles per mano di un uomo armato di kalashnikov. L’accusato è un ex militare francese legato al gruppo terroristico stato islamico in Siria.

7 gennaio 2015: alcuni uomini armati hanno attaccato con armi da guerra la redazione del settimanale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi, in Francia. Il bilancio delle vittime è di almeno 12 morti e dieci feriti, di cui alcuni gravi.

18 marzo 2015: attentato al Museo nazionale del Bardo, a Tunisi. Sono morte 24 persone, tra cui 21 turisti. Un assalto armato al Museo rivendicato dall’ISIS, in cui sono periti anche 4 cittadini italiani.

26 giugno 2015: assalto armato alla spiaggia di Sousse, a 140 km a sud di Tunisi. Cinque uomini armati hanno assaltato la spiaggia imbracciando fucili automatici. Il bilancio è di 38 vittime, tra cui molti turisti inglesi, tedeschi e belgi. L’attentato è stato rivendicato dall’ISIS.

20 agosto 2015: su un convoglio del treno alta velocità Amsterdam-Parigi, un marocchino di 26 anni ha iniziato a sparare con un kalashnikov. Solo l’intervento di due marines, in abiti civili, ha evitato il peggio: tre feriti, uno grave

28 settembre 2015: Cesare Tavella, un cooperante italiano di 51 anni, è stato freddato con tre colpi di arma da fuoco nel quartiere diplomatico di Dacca, capitale del Bangladesh. L’attentato è stato subito rivendicato dall’ISIS

Una lunga catena di azioni sanguinose che dovrebbero convincerci a tenere la guardia sempre alta, che dovrebbero persuaderci come i problemi vanno affrontati, non elusi, altrimenti saranno i problemi ad interessarsi di noi.

Per questo mi aspetto oggi un atteggiamento responsabile della maggiorana.. Mi aspetto che il Presidente si adoperi per fare la sua parte, senza nascondersi dietro alla solita ammuina, alla scusa di non avere le competenze, oppure di non avere risorse. Quando vuole la Provincia si ritaglia ruoli anche oltre le sue competenze formali, come l’idea di proporre progetti alternativi per l’Autostrada Pedemontana. La nostra sicurezza è forse meno importante? Non credo.