Basta finti profughi, sì al Decreto Sicurezza

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Il mio intervento in aula a difesa del decreto sicurezza, bocciando una mozione della sinistra che ancora vorrebbe le porte aperte a tutti in Italia

Nei giorni scorsi, quando infuriava (si fa per dire) la polemica sul Decreto Sicurezza, quando ho appreso che alcune regioni avrebbero fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il Decreto, ho proprio pensato: chissà chi sarà il primo che anche da noi, in Consiglio Regionale della Lombardia, si inventerà di proporre un ricorso alla Corte? Ed ecco, puntuale come le tasse, è arrivato il consigliere Carretta. Ce lo aspettavamo.

La mozione che discutiamo ci ricorda che alcuni sindaci hanno deciso di contestare il decreto sicurezza, appoggiati poi da Anci, quella che dovrebbe essere l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ma grazie alla sinistra si è trasformata in questi anni, di fatto, nell’Associazione Nazionale Cura degli Immigrati. Perché Il PD ha plasmato questa associazione a sua immagine e somiglianza, che è l’immagine di un mastodontico fallimento politico. E lo sanno gli 8 mila sindaci che in questi anni sono stati martoriati e abbandonati al loro destino. Dicevamo dei sindaci, un paio di questi hanno addirittura annunciato una forma di disobbedienza civile. Guardate, vi dico subito che non troverete in me un critico rispetto all’idea che un Sindaco possa arrivare addirittura a disubbidire al potere costituito, a ribellarsi rispetto ad una legge che trova ingiusta per contestarla. Non lo posso fare anche per la particolare storia politica e direi anche personale e familiare che ho vissuto. Tantomeno oggi, che ricordiamo il giorno in cui il giovane ribelle Jan Palach portò alle estreme conseguenze la sua protesta contro il regime sovietico. Credo che un Sindaco possa avere il diritto anche di resistere con il mezzo della disobbedienza al potere che per mille motivi e situazioni riconosca come un ostacolo ai propri i cittadini, al loro benessere e alla loro sicurezza. Allora sì che il Sindaco avrebbe anche il diritto di ribellarsi. Ma qui siamo di fronte all’esattoì contrario: due sindaci, Di Napoli e di Palermo, che non si preoccupano della sicurezza dei loro cittadini, non si preoccupano del benessere di chi, per esempio, lasciano vivere con montagne di spazzatura che arrivano al primo piano delle abitazioni. Qui per mero ego personale e voglia di protagonismo ci si mette a difendere quelli che, a tutti gli effetti, sono immigrati clandestini, ovvero coloro che non avevano diritto di entrare e permanere in Italia.

Dovremmo invece ricordare che sono stati proprio i sindaci, magari dei comuni più piccoli, quelli che meno interessano all’internazionale dei radical chic, a richiedere di non essere più obbligati a concedere la residenza ai richiedenti asilo. Perché questo obbligo ha messo in crisi moltissimi piccoli comuni italiani, impreparati a fronteggiare problemi enormi che uno Stato, in nome di un malinteso diritto generalizzato accoglienza, scaricava letteralmente sul territorio di poveri sindaci lasciati soli, senza strumenti e senza risorse.

Quello che è più grave di questa protesta ma anche della mozione del Consigliere Carretta, è che dice il falso. E’ falso, Consigliere Carretta, sostenere che con la mancata iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, previsione contenuta nel Decreto Sicurezza, si privino queste persone del diritto alle cure mediche o del diritto all’istruzione. Gridiamolo a gran voce: E’ FALSO! Queste persone avranno diritto a tutte le cure mediche e potranno iscrivere i bambini alle scuole di ogni ordine e grado. Così come è falso che sia stato smantellato il sistema SPRAR. Nessuno verrà messo in strada tra quelli che già sono ospitati. Semplicemente ora entrerà nel sistema SPRAR chi davvero ne ha diritto, e non decine di migliaia di persone che non ne avevano diritto ma che qualcuno faceva rientrare per alimentare un business che costava 5 miliardi di euro ai contribuenti. 5 miliardi di euro, cioè quasi quanto ci costa smantellare la vostra odiosa legge Fornero. Insomma, voi pensavate agli immigrati irregolari, noi oggi pensiamo ai nostri pensionati.

Per non parlare poi della critica all’eliminazione della protezione umanitaria. Questo istituto è presente solo e soltanto nell’ordinamento italiano, una fattispecie che negli ultimi anni ha avuto un solo scopo: quello di allargare in misura enorme il numero di soggetti, giunti irregolarmente in Italia, che la sinistra voleva pervicacemente regolarizzare.

Carretta ci ricorda le parole del Consiglio Italiano per i rifugiati (CIR) che dice

“A seguito dell’elimninazione della protezione umanitaria,restano escluse tutte quelle ipotesi in cui, in caso di rimpatrio, il richiedente rischi trattamenti disumani e degradanti o semplicemente gli sia impedito l’esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione e dei diritti garantiti a livello internazionale”

Io vi riporto un dato del ministero, che spiega meglio di qualsiasi mia parola la bontà della decisione, sacrosanta, di eliminare la protezione umanitaria nelle forme in cui è stata utilizzata in questi anni e restringere quindi il perimetro di concessione della protezione internazionale: sono nell’ultimo anno la Commissione Nazionale per il diritto di Asilo ha registrato ben 1.400 rientri, anche più volte all’anno, nel paese di origine, di titolari di protezione internazionale. Significa che persone che abbiamo accolto e regolarizzato con la motivazione che rischierebbero trattamenti disumani e degradanti nel Paese di origine, come ammonisce il CIR, tornano invece al paesello magari per le vacanze e lo fanno anche più volte all’anno. E’ quindi palese che alcuni, certo alcuni, ma numerosi, hanno portato avanti una colossale presa per i fondelli ai cittadini e contribuenti lombardi e italiani. Questa presa in giro deve finire Consigliere Carretta, perché l’aria è cambiata, perché è cambiato chi governa. Oggi entra solo chi ne ha diritto e non chi ci prende per il naso! E questo lo dobbiamo prima di tutto alle persone che davvero sono perseguitate, quelle a cui concediamo l’Asilo politico o la sussidiaria.

Per questo bocceremo sonoramente questa mozione. Perché il Decreto sicurezza difende i cittadini. Non debbono più accadere casi in cui delinquenti di ogni risma, protetti dalla protezione umanitaria, compiono reati e continuano a rimanere qui mantenuti con i nostri soldi. Con il decreto sicurezza chi stupra, chi uccide, chi ruba e chi spaccia ai nostri ragazzi non viene più coccolato con smartphone e wifi ma se ne va a casa con il foglio di via!