Vergogna, vogliamo autonomia e ci danno dei malfattori

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Pino Aprile dà dei malfattori a chi osa richiedere maggiore autonomia seguendo l’articolo 116 della Costituzione

Autonomia

Oggi nella rassegna stampa del Consiglio Regionale della Lombardia è apparso un articolo de La Gazzetta del Mezzogiorno. Pensavo fosse uno scherzo della Befana, oppure un pesce d’aprile anticipato. Invece si tratta sì di Aprile, ma quello che di nome fa Pino. Pino Aprile è un pugliese classe 1950, ex direttore di Gente, che negli ultimi anni ha pensato bene di cavalcare l’orgoglio “terrone”. L’idea gli ha fruttato un bel successo editoriale. Il suo libro, venduto anche negli USA, si intitola proprio così: “terroni”. Pino Aprile è stato commercialmente furbo, dando alle stampe un’opera che liscia il pelo alla peggiore versione dell’orgoglio meridionalista, quello che si affanna ancora a produrre e sostenere tesi vittimistiche, aggrappandosi addirittura ai torti subiti dai Savoia. Si, avete capito bene. Parliamo dei Savoia. Nel 2019. Ma il successo editoriale c’è stato, quindi buon per lui. Ha deciso di continuare a fare male al Sud alimentando il vittimismo? Male, malissimo, ma è naturalmente libero di farlo. Il futuro e i giovani seppelliranno un giorno, nemmeno lontano, tutta questa classe politica e intellettuale che ha condannato il meridione all’assistenzialismo e al sottosviluppo, solo per guadagnarne facile potere e controllo territoriale. Quello che però Pino Aprile non si può permettere di fare è offendere milioni di cittadini, e contribuenti, di Lombardia e Veneto. Nell’intervista di oggi, forse rilasciata durante le lunghe sessioni di festeggiamenti, in piena sbornia da eccesso di cibo somministrato a dosi prolungate per giorni, bolla addirittura come “malfattori” coloro che si permettono di richiedere maggiore autonomia. La stessa autoniomia, anzi in versione light, di cui gode la regione Sicilia, che credo stia a Sud dell’Italia, se ricordiamo bene. Comunque sì, avete capito bene: noi siamo MALFATTORI.

Ecco cosa scrive:

L’autonomia in arrivo è la secessione con furto della cassa. Questi malfattori scappano con la cassa e ci lasciano il debito

Non possiamo pensare che chi, come Aprile, utilizza le parole per campare, non ne conosca il significato e che le utilizzi a casaccio. La Treccani ne dà una definizione inequivocabile:

Malfattore: chi vive violando abitualmente la legge, commettendo rapine, ruberie, truffe, delitti

Non vi è dubbio quindi che l’utilizzo del termine malfattori nasconde, e non lo fa nemmeno tanto bene, l’intenzione di offendere milioni di lombardi e di veneti. Perché sono loro, prima che la politica e i politici, i veri protagonisti di una nuova e straordinaria stagione autonomista, consacrata con il referendum del 22 ottobre 2017. Milioni di persone hanno votato, in un meraviglioso e potente esercizio democratico. Vogliamo autonomia e saremmo malfattori? Quali leggi abbiamo violato? Di quale rapina, ruberia, truffa o delitto si sarebbero macchiati i popoli lombardi e veneti? Le regioni della Padania vantano un residuo fiscale di 100 miliardi ogni anno. Questa è l’unica vera rapina. La più grande e colossale che la storia dell’umanità abbia mai conosciuto. La richiesta di autonomia segue un percorso, giova ricordarlo al distratto Pino Aprile, tracciato dalla Costituzione Italiana stessa, quindi difficilmente etichettabile come “secessione”. A meno che Aprile non voglia sostenere che la Costituzione Italiana prevedeva nel suo articolato la secessione. Questo sarebbe troppo, anche per uno giornalisticamente spregiudicato come lui. Ora attendiamo le scuse ufficiali di Pino Aprile. Altrimenti, una volta tanto, credo che sarebbe nostro diritto valutare addirittura le vie legali contro chi si ostina a offendere gratuitamente cittadini onesti e laboriosi. Tante volte abbiamo assistito a processi, e relative condanne, per offese a città o luoghi del sud. Questa volta tocca a noi querelare.

#ilmonti