Altra morte sulla Milano-Meda, ora si faccia una perizia

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Dal novembre del 2016 chiedo alla Provincia un intervento per ridurre la pericolosità di quel tratto mortale. Sono rimasto inascoltato e gli incidenti continuano

meda

Ancora incidenti, ancora una giovane vita spezzata. Questa volta si tratta di una giovane ragazza diciottenne, volata in cielo a causa di un’uscita di strada nella notte tra il 6 e il 7 gennaio 2018. Ancora una volta si tratta di un incidente che non ha coinvolto altri automobilisti, la piccola Toyota Yaris dei quattro giovani ha perso da sola il controllo. Un copione noto, che si svolge puntualmente ogni volta che inizia a cadere qualche goccia di pioggia. Al netto delle numerose variabili che concorrono a causare le uscite di strada, distrazione, velocità, imperizia, appare evidente che in quel tratto di strada della Milano – Meda vi sia qualcosa che non funziona.

Tutto già noto e conosciuto, anche ai proprietari e gestori del tratto stradale, la Provincia di Monza e Brianza, a cui indirizzai una interrogazione già nel lontano novembre 2016. In un lungo post avevo lanciato l’allarme sull’asfalto usurato e proposto alcuni interventi in emergenza, per ridurre il rischio di incidenti, che nei casi più gravi possono avere conseguenze tragiche.

La risposta della Provincia, del 23 dicembre 2017 escluse qualsiasi responsabilità legata al manto stradale, addossando la responsabilità esclusiva ai conducenti:

Gli Uffici tecnici, nel merito, assicurano di aver eseguito diverse prove di transitabilità anche con tipologia diversa di mezzi, in condizioni di fondo bagnato dalla pioggia e i veicoli hanno sempre dimostrato di mantenere la traiettoria. Ciò lascia supporre che i sinistri che si verificano siano causati in via prioritaria da manovre pericolose, da velocità superiori a quelle consentite e/o da distrazioni

E’ curioso però che le imperizie di chi sta alla guida, che sono purtroppo tante e sempre troppe, si concentrino sempre in quella maledetta curva. Qualcosa non quadra. Comprendo le difficoltà economiche della provincia, ma davanti a giovani vite spezzate dobbiamo essere tutti chiamati a maggiore responsabilità. Non deve più accadere, e dobbiamo sforzarci tutti. La speranza è che ora possa iniziare una indagine della Procura, auspico che  finalmente si possano verificare con una perizia i motivi che rendono eccessivamente scivoloso quel tratto stradale. Che la morte non sia vana, anche se troppo tempo è stato colpevolmente perso.