VERSO IL 22 OTTOBRE / Caro Boeri sono i Lombardi che ci pagano le pensioni

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Boeri ci racconta che immigrati e finti profughi ci pagheranno le pensioni. In realtà sono i lombardi che sopportano 1/4 del peso pensionistico, pagando per tutti

Tito Boeri è uomo che ama le provocazioni, che in questo caso è un termine raffinato per chiamare con un altro nome quelle che a tutti sono note come «cazzate». Ad inizio estate, in piena calura, arrivò a spararla davvero grossa, giusto per conquistarsi le prime pagine:

Bisogna dire la verità agli italiani: senza immigrati l’Inps crollerebbe

Siccome i nostri nonni ci hanno insegnato che non bisogna buttar via niente, voglio tenere buona una parte di questa intemerata: «bisogna dire la verità agli italiani». Giusto, bisogna dirla la verità.

Cominciano con il dire, agli italiani, chi paga oggi le loro pensioni, senza avventurarsi in pittoresche e curiose costruzioni del futuro che verrà.

Oggi un quarto delle pensioni, esattamente il 26,4%, è pagato dai contribuenti e lavoratori lombardi. Seguono il Veneto con il 10,7% e L’Emilia e la Romagna con il 10,3%. Con tre regioni padane abbiamo già coperto quasi la metà delle entrate pensionistiche. Il tutto mentre qualcuno, da sinistra, vorrebbe convincerci che dovremmo sperare che a pagarci le pensioni, in futuro, siano quelli che, ciondolando per le nostre piazze, si trascinano e si sdraiano tra una panchina e una fontana.

Ancora più interessante, visto che Boeri si preoccupa di denunciare un futuro non equilibrio del sistema pensionistico, annotare come quello lombardo sia in perfetto equilibrio. Il tasso di copertura, cioè quanto i contributi versati da ogni singola regione coprono le uscite per prestazioni, è pari infatti al 97,11 la media nazionale è del 76,19 per cento.

Altro che stranieri, immigrati e finti profughi. I lombardi pagano da soli un quarto delle pensioni, e vantano un sistema in totale equilibrio. Il resto dello stato arranca, va al traino. La Sicilia, per dirne una, contribuisce con un misero 3,3% alle entrate pensionistiche. Questa è l’unica verità che Tito Boeri dovrebbe affrettarsi a dire agli italiani. Per il momento cerchiamo di farla sapere ai lombardi, giusto perché il 22 ottobre, per questo e per una selva di altri motivi, corrano a votare al Referendum per l’autonomia. E a votare Sì.